03 gennaio 2008

LA “MONNEZZA”IN CAMPANIA, UNA EMERGENZA INFINITA

I rifiuti in Campania ormai fanno parte del paesaggio, anzi sono il paesaggio, altro che Vesuvio.
L’inizio della storia si perde nel sonno della Repubblica. E’ stato il Presidente del Consiglio Ciampi a nominare il prefetto di Napoli (ordinanza dell’11 Febbraio 1994), primo commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania. Da allora niente sembra sia cambiato, nonostante siano stati sprecati, come ci dice Sergio Rizzo, ben 2 miliardi di euro. L’emergenza è diventata fisiologica e i rischi per la salute sono elevatissimi dato l’odierno disastro ambientale (la diossina è ormai entrata nella catena alimentare). Di termovalorizzatori o d’impianti di smaltimento moderni e innocui per l’ambiente nemmeno l’ombra.
Ma di chi è la colpa di tale disastro? Come al solito è difficile provare
Rosa Russo Jervolino, sindaco di Napoli dal 2001, dopo aver considerata chiusa l’emergenza a Napoli (20 Maggio 2007), inaugura così l’anno: “Sull’emergenza il Comuine di Napoli non ha alcuna responsabilità e nessuna competenza. Spetta al commissario di governo trovare le soluzioni”.
Antonio Bassolino (presidente della Regione Campania dal 2000, sindaco di Napoli dal 1993 al 2000, commissario straordinario emergenza rifiuti dal 2000 al 2004) nel 2005 dichiara: “Quando sono arrivato in Regione il piano rifiuti c’era già. A decidere non sono stato io (ma, allora, perché era stato nominato commissario, meglio, perché ha accettato l’incarico?). Tutte le scelte più importanti erano state già fatte”. Oggi, è stato rinviato a giudizio perché, afferma il procuratore Giovandomenico Lepore, “se fosse intervenuto quando doveva farlo, l’emergenza rifiuti non sarebbe arrivata al punto in cui è ora”. Sono indagati anche i dirigenti della Impresilo, Piergiorgio e Paolo Romiti, il vicecommissario Raffaele Vanoli e il subcommissario Giulio Facchi.
In Italia nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva, ma la giustizia è così lenta che i processi verso i presunti colpevoli difficilmente si concludono o si protraggono fino alle calende greche.
Ah, se il signor Ministro della Giustizia, abbreviasse i tempi di giudizio con un’adeguata riforma!
La cosa strana e per qualche verso paradossale (l’attuale prefetto di Napoli è stato commissario straordinario) è che è iniziato il solito gioco a nascondino: ognuno nasconde le proprie responsabilità e le passa ad altri. Hanno giocato con la salute dei cittadini, compromettendo l’ambiente e macchiandosi del delitto più efferato perché colpisce in maniera indiscriminata tutti e in maniera subdola.

Camorra, politica, finanza…il solito triangolo o cerchio che sia.
E’ possibile che non si riesce a conoscere i colpevoli? Ma se nessuno è colpevole, come sono stati utilizzati i due miliardi? Se i commissari che si sono avvicendati hanno agito secondo legge e secondo coscienza, la colpa, allora, è dei campani che li hanno boicottati…che provano piacere a farsi del male…che godono a stare in mezzo alla “mondezza”…
Se ogni effetto dipende da una causa, e il disastro ambientale (effetto) è davanti agli occhi di noi tutti, la causa dovrebbe essere chiara anch’essa, o no?
A queste domande il cittadino vorrebbe risposte certe e immediate…cari politici.

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