13 gennaio 2008

LA MORATORIA PER L’ABORTO

Intervistato da Gianni Riotta, Ferrara a TV7 (11/01/08) ha dichiarato che a causa dell’aborto “mancano” 200.000 bambine ovvero, stando al suo appello, sono stati uccise “in nome di una schizofrenica e grottesca ideologia della salute della donna”.
Il direttore del Foglio dimentica di dirci quante donne mancano (e quante sono state rovinate per tutta la vita in cantine fatiscenti da “mammane” improvvisate) e quante bambine sono state uccise dalla fame e dalle malattie nei primi mesi di vita.
In verità dovrebbe, prima di pontificare che “con la donna in carne e ossa e con la sua speranza di salute e di salvezza non ha niente a che vedere”, spiegare a noi tutti, e alla donne in particolare, proprio per capire, da cosa derivano queste ermetiche e offensive affermazioni.
Ma, sprofondato nella sua poltrona, questo grande e borioso giornalista è abituato ad affermazioni paraboliche giustificate solo da convinzioni personali e come tali spesso soggettive: basta ricordare la campagna mediatica a favore della guerra in Iraq (con sicumera affermava che Saddam era in possesso di armi di sterminio di massa) e della giustezza di esportazione della democrazia o dell’Israele day…
La 194 è stata una legge di civiltà, che ha dato alla donna la dignità di essere umano consapevole, togliendola dal medioevo in cui secoli di violenze fisiche e morali (il direttore legga la letteratura relativa ai divieti della Chiesa Cattolica sul sesso) l’avevano relegata. E’ arrivata, quindi, la consapevolezza dell’essere donna e la maternità voluta e spesso cercata, tanto che, dall’entrata in vigore della 194, il numero degli aborti è drasticamente calato, contraddicendo l’assioma che l’avrebbe voluti in aumento. Ma, si sa, non sempre le speranze diventano realtà!
Il 6 scorso, a commento di un’indagine sul tema della moratoria, Mannheimer scriveva quanto segue sul “Corriere”: Sul piano dei principi v’è nel nostro Paese, in tutte le componenti sociali, politiche, religiose, un atteggiamento maggioritario favorevole all’aborto” e “il 57% degli italiani reputa opportuno lasciare la legge sull’aborto com’è ora”. E riguardo ai cattolici praticanti “la maggioranza relativa, il 45%, opta per mantenere lo status quo”.
Gli Italiani, molto spesso dimostrano di essere più avanti di molti uomini di cultura che, animati da spirito di onnipotenza, dimenticano di scendere tra i “miseri” cittadini che, nel bene e nel male, vivono la quotidianità con umiltà.

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