04 gennaio 2008

LA “MONNEZZA”…e le stelle stanno a guardare

Il titolo del celebre romanzo di Cronin mal si adatta al dramma ecologico della Regione Campania. Non si può parlare di stelle, men che meno splendenti, ma almeno il numero dei protagonisti, quelli che oggi si distinguono per la loquacità eccessiva, è identico: tre protagonisti tre, il sindaco di Napoli (dal 2001, al secondo mandato) Rosa Russo Jervolino, il presidente della Regione Campania (dal 2000 e al secondo mandato, già sindaco di Napoli dal 1993 al 2000, già commissario straordinario dal 2000 al 2004) Antonio Bassolino e il Prefetto di Napoli Alessandro Pansa il quale dal 7 Luglio al 31 Dicembre 2007 ha svolto la funzione di commissario per l’emergenza rifiuti.
Ognuno esprime alla stampa le proprie certezze lasciando ad altri (a chi?) le responsabilità. Loro che hanno ricoperto e ricoprono i più alti incarichi istituzionali locali. Mostrano per intero la loro incapacità ad agire e a governare poiché ancora non hanno capito che è giunto il tempo di decidere, è improcrastinabile: la Campania è come un malato terminale che spera nel miracolo della scienza ma bisogna fare in fretta.
Le dichiarazioni dimostrano che la malattia sarà lunga e i medici saranno sempre gli stessi.
Alessandro Pansa: “Abbiamo riaperto Pianura senza incidenti anche se alcuni avrebbero voluto o scontro (…) C’è mancanza di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, a causa di anni d’inganni, soprusi e insoddisfazioni. Quando non funziona la mediazione politica, le difficoltà aumentano”.
Rosa Russo Jervolino: “Sono preoccupata. Non è giusto che continuino a pagare i più deboli. Hanno avuto la discarica lì per 40 anni (…). Sono stati spesi due miliardi, ma chi li ha visti? La responsabilità degli sprechi è dei vari commissari che si sono succeduti in questi anni. Pansa ha avuto da noi, tutti gli aiuti possibili (…). Ma ora si torna ad infierire su una zona che ha già sofferto. Resto contraria a questa scelta. Ma il Consiglio comunale è un pezzo di Stato e io non organizzo la rivoluzione. Però ho sentito da Pansa dichiarazioni incomprensibili sul fatto che qualcuno si sarebbe augurato degli scontri a Pianura. Come si permette di dirlo? (…) Sono dichiarazioni da fine del mondo per un prefetto della Repubblica… La discarica è aperta? Bene, voglio sapere come la si utilizza, per quanto tempo, con quali garanzie per la popolazione”.
Antonio Bassolino: “ La nuova fase di crisi, scriveva qualche giorno addietro, è il risultato del perdurare dei particolarismi. (…) come Regione lavoriamo al fianco del commissariato”, e giudichiamo la riapertura della discarica di Pianura, “un passo fondamentale, anche se doloroso”.
Ognuno tragga le conclusioni che ritiene opportune. Ma il decadimento culturale e politico è chiaro.
Sembrava che le tre scimmiotte fossero prerogative siciliane, ma tutto il mondo è paese e i nostri politici fanno presto a adeguarsi.
E’ facile chiedere le dimissioni, è più difficile chiedere conto e ragione del crimine ambientale.

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