29 settembre 2009

VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA

In quale Stato viviamo? Sarebbe un’offesa per qualsiasi Stato riuscissimo a citare. Forse in quell’impero della fantasia in cui l’imperatore veniva da tutti visto vestito, finché un bambino nella sua innocenza esclama, rompendo l’incantesimo: “Il re è nudo”.
Quando verrà un “bambino” che saprà dire pane al pane e vino al vino, riuscendo a svegliare le coscienze?
Vergogna, vergogna, vergogna, grida il rabbino della comunicazione, il reazionario in doppiopetto della Repubblica, ogni giorno picconata da lui o dai suoi ministri e alleati di maggioranza.
Ha accusato l’opposizione di disfattismo ieri, l’altro ieri di anti-italianità…e la sua platea, “le truppe cammellate”, è sempre lì ad applaudire. Qualunque cosa gli esce dalla bocca, che la sua mente lo voglia o no, salvo smentire, lui o il suo portavoce, è accolta dal suo popolo con giubilo. E lui di questo gode, di questo si nutre, non come i grandi statisti, ma come un acrobata dopo la sua performance.
Tutto viene strumentalizzato a suo vantaggio, anche le disgrazie come il terremoto in Abruzzo o la morte dei parà della Folgore, senza dignità, col solo intento di apparire, di esserci.
Un atteggiamento che contribuisce a dividere ancor di più un Paese che negli anni scorsi, seppur a fatica, stava portando a compimento quell’unità d’Italia a cui si approdati a prezzo di lutti e sacrifici.
È un continuo sparare contro: contro l’opposizione, contro i comunisti (?), contro la magistratura (una volta toghe rosse), contro la stampa e i giornalisti non schierati, contro gli statali fannulloni, contro…contro e …contro ancora.
Al premier, nel suo immaginario d’onnipotenza, è permesso tutto. Ha trasformato la democrazia in principato, con relativa corte, compiacente e arrogante.
Io non vorrei parlare del premier, ma di cosa il governo che presiede ha fatto di concreto, al di là dei proclami mediatici, al di là di un’opposizione che non riesce a incalzarlo né in politica né in economia, ma lo segue dove lui vuole.
Un’opposizione che si propone di sostituirlo alla guida del Paese che non ha una strategia né un programma, che non riesce ha organizzare nemmeno il suo zoccolo duro, che, insomma, non riesce a comunicare con i cittadini, qualche volta vittima, ma qualche altra spalla consapevole, è una povera cosa, destinata a portare nel baratro anche ciò che resta della democrazia reale, perché oggi, se non l’ha capito, viviamo già in quella virtuale, illusoria, in cui si crede di essere liberi di dire e di fare ma…

25 settembre 2009

LO SCUDO ovverosia LA DIFESA DEGLI EVASORI
È una vergogna. È un’offesa verso quei cittadini che pagano le tasse e ottemperano così a un dovere costituzionale oltre che morale.
Gli evasori, quindi gli esportatori di capitali all’estero non solo si macchiano di un reato contro lo Stato, ma usufruiscono gratuitamente di quei servizi, asili nido, tasse universitarie, ticket sanitari…, ad altri dovuti. Insomma, commettono un doppio reato, sono dei “mangiapane a tradimento” e come tali dovrebbero essere trattati.
Cosa fa invece lo Stato, oggi impersonato dal ministro delle finanze Tremonti, personaggio politico tra i più complessi e comprensibili?
L’inventore della “Robin tax” inventa, per la verità è una sua creatura sin dal 2001 e ripresentata nel 2003, lo scudo fiscale, come dire la difesa di capitali di dubbia o illecita provenienza (che cosa è lo scudo se non un’arma di difesa?).
Le motivazioni del provvedimento, oggi come ieri, sono sempre le stesse, come l’assicurazione data agli esterrefatti contribuenti, quelli veri, che sarà l’ultimo scudo. È impressionante la faccia tosta di questi signori che ci governano, infidi e bugiardi, come dimostra il reiterarsi del provvedimento. In questi ultimi tempi il ministro della finanza creativa, crea un po’ meno, visto anche l’attendismo circa i provvedimenti relativi alla crisi economica in atto e lungi dall’essere risolta come si vuol far credere. Basta leggere le ultime dichiarazioni del presidente del FMI.
Lo scudo fiscale è una sanatoria riservata a quanti possiedono investimenti o attività finanziarie all’estero che hanno violato la normativa del cosiddetto “monitoraggio fiscale”, che impone l’obbligo di comunicare al fisco il trasferimento di capitali da e per l’estero, condizionata al rientro in Italia di tali capitali, versando il 5% dell’ammontare: una miseria, considerando che per estinguere il reato avrebbero dovuto versare nelle casse dell’erario il 60%.
L’emendamento1.3500, approvato dalla commissione del senato, estende lo scudo ad altri reati tributari come il falso in bilancio e l’eliminazione dell’obbligo da parte dei professionisti (banche e affini) di segnalazione ai fini dell’antiriciclaggio (un grazie immenso da mafiosi e spacciatori).
Per maggior chiarezza lo scudo rende non punibili i seguenti e gravi reati:
- dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti;
- dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici;
- dichiarazione infedele;
- omessa dichiarazione;
- occultamento o distruzione di documenti contabili;
- falsità materiale commessa dal privato;
- falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico;
- falsità in registri e notificazioni;
- falsità in scrittura privata;
- uso di atto falso;
- soppressioni, distruzioni e occultamenti di atti veri;
- falsità concernenti documenti informatici;
- falsità concernenti copie autentiche concernenti copie autentiche che tengono luogo degli originali mancanti;
- falsi comunicazioni sociali;
- falso in prospetto.
Il cittadino comune, il lavoratore dipendente che paga le tasse alla fonte, deve essere contento, finalmente il …buon Tremonti avrà più soldi per risolvere i problemi italiani a partire dagli ammortizzatori sociali. Le famiglie non sentiranno più la crisi e un abbraccio di solidarietà stringerà tutti gli italiani, alla faccia della sinistra anti-italiana e menagramo.
- Dov’è la sinistra?
- Fuori dell’aula.
- Allora, è tra la gente a spiegare….
- No! Ho detto fuori dell’aula, non tra la gente della piazza, ma al ristorante interno …c’è il congresso… il segretario da eleggere…l’antiberlusconismo di D’Alema…quello che sa come sconfiggere il premier…come Veltroni…non parlarne…farlo diventare “il barone inesistente…

P.S.: Non sono un costituzionalista, ma ho molti dubi sulla costituzionalità dello “Scudo”. A tal proposito trascrivo l’art. 3 della Costituzione.
Art.3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua, di religione, di opinoni politiche, di condizioni personali e sociali”.

19 settembre 2009

Tratto dal Blog di Beppe Grillo

Paolo Farinella è un prete che vive "sulla breccia dei marciapiedi". Ha scritto una lettera al cardinal Bertone, il primo ministro del Vaticano e forse prossimo Papa. Lo informa che una gran parte dei cattolici non dona più l' 8X1000 alla Chiesa per l'atteggiamento verso Berlusconi. Spiega che molti vescovi disapprovano e che potrebbe nascere un nuovo movimento dei credenti. Forse uno scisma, come ai tempi di Martin Lutero. Lo psiconano ha distrutto tutto quello che ha toccato. Lui è la merda nel ventilatore. Se fossi Bertone accenderei un cero fotovoltaico.

"Signor Cardinale Bertone,
apprendo dalla stampa che il giorno 7 ottobre 2009, memoria liturgica della Madonna del Rosario, lei ha intenzione di inaugurare la mostra dall’emblematico titolo: "Il potere e la grazia" con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che non posso chiamare "onorevole" perché di "onorevole" nella sua vita pubblico-privata, nella sua politica e nel suo sistema di menzogne non vi è nulla. Se la notizia fosse vera, lei agli occhi della stragrande maggioranza della Chiesa italiana e del mondo si renderebbe complice e si assumerebbe la responsabilità di molti abbandoni "dalla" Chiesa da parte di credenti che sono stufi che la politica della diplomazia sovrasti e affossi la testimonianza limpida del Vangelo. Lei sicuramente sa, come lo sa ogni parroco che vive sulla breccia dei marciapiedi, che quest’anno vi è stata una emorragia nei confronti dell’8xmille che moltissimi cattolici, anche praticanti, hanno devoluto ad altre istituzioni pur di toglierlo alla Chiesa cattolica per le sue ingerenze e connivenze con un governo legittimo, ma ad altissimo tasso di illegalità e immoralità. Questo argomento credo che vi interessi non poco sia come Vaticano che come CEI.
Dopo tutto quello che è successo, le testimonianze, le registrazioni, le inchieste, lo spergiuro pubblico in televisione sulla testa dei suoi figli, gli immigrati morti in mare che il governo ha sulla coscienza; dopo la legge infame che dichiara "reato" lo "stato personale", cioè la condizione esistenziale di "immigrato" divenuto "clandestino" in forza della legge Bossi/Fini; dopo tutto questo lei non può far finta di nulla e farsi vedere in pubblico con Berlusconi o qualcuno dei suoi scherani.
Se parlate di morale pubblica e di etica politica, dovete essere coerenti con i vostri stessi principi che spesso esigete dagli altri che non hanno il potere immondo di Silvio Berlusconi, il quale si crede il Messia e "solutus omnibus legibus", visto che concepisce se stesso come sultano e l’Italia il suo sultanato personale. Egli pensa di potere comprare tutto: i tribunali, le sentenze, la compiacenza di prosseneti e lenoni che gli procurano donnine a pagamento per sollazzarlo con orge (e forse anche droga) di cui egli continua a vantarsi pubblicamente fino a dichiarare con spudoratezza che: "il popolo italiano vuole essere come lui". Crede di potere comprare anche il Vaticano, offrendo leggi e favori a richiesta. Valuti lei se le lenticchie fuori stagione valgano una Messa.
Lei deve sapere che serpeggia nella Chiesa uno scisma ormai non tanto sotterraneo che sta emergendo di giorno in giorno e bisogna stare attenti che non diventi movimento o peggio ancora separazione, anche perché molti vescovi stanno zitti, ma in cuor loro meditano e in privato imprecano. Non prenda a cuor leggero quello che le dico. Il mio vescovo, cardinale Angelo Bagnasco, e anche lei che mi ha conosciuto bene, sapete che non dico bugie e non parlo mai per sentito dire e di ogni mia affermazione o gesto mi assumo sempre la responsabilità pubblica.
Per una volta, come Segretario di Stato, sia prete, solo prete, intimamente prete e disdica ogni appuntamento con un trafficante senza morale e senza dignità che la sta usando solo per affermare che i suoi rapporti con il Vaticano e con il Papa "sono eccellenti".
Le accludo la "Lettera di ripudio" che ho inviato a Silvio Berlusconi, e che tante adesioni sta raccogliendo nel mondo credente e non credente. Se lei riabilita Berlusconi, come ha già fatto Gian Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano con l’intervista al Corriere della Sera, nella Chiesa di Dio lei perde il diritto di parlare di Vangelo, etica e moralità.
Se Berlusconi riesce a comprare anche il Vaticano con uno scambio di leggi, favori e denaro, sappia che non potrà mai comprare le nostre coscienze di credenti che ogni giorno pregano Dio per la salvezza della "povera Italia" e per la conversione delle gerarchie ecclesiastiche che spesso sono di scandalo e non di esempio al popolo dei battezzati.
Preoccupato e amareggiato, la saluto sinceramente." Paolo Farinella, prete

Lettera completa di don Farinella al cardinale Bertone

15 settembre 2009

IL SONNO DELLA RAGIONE o del Pd meno elle

Giuseppe D’Avanzo conclude il suo articolo del 15 scorso con un’affermazione allarmante che dovrebbe far riflettere non solo i politici, specie dell’opposizione ma soprattutto i politologi (non mi riferisco ai prezzolati della carta stampata o a quelli sorridenti della rete Media Rai) e gli uomini di cultura, e sono tanti, che, pur non condividendo lo scempio che Berlusconi e i suoi consiglieri stanno compiendo della democrazia, preferiscono non uscire allo scoperto…forse per quieto vivere o forse perché non si vedono supportati da chi invece dovrebbe stare al loro fianco, usando tutti i mezzi che la nostra costituzione mette loro a disposizione.
Non sanno che per loro finirà com’è successo per i politici dell’opposizione: parlano tra loro, non hanno più né uditorio, né interlocutori, né estimatori, abbracciati alla loro ignavia suonano, per non sembrare stonati, lo stesso spartito della maggioranza. Non sono capaci di fare altro. Non sono in grado di “pensare” una proposta decente né di farla circolare tra i cittadini.
Il sonno della ragione produrrà, così, quei mostri di cui D’Avanzo parla.
In un momento di grande tensione dove diversi fattori s’intersecano, dalla crisi economica mal gestita, agli attacchi d inaudita violenza contro chi osa non essere d’accordo che coinvolgono la stampa nazionale ed estera, la gerarchia ecclesiastica, la televisione pubblica per quei giornalisti che ancora non si sono venduti, il principale partito dell’opposizione, Grillo argutamente lo chiama Pd meno elle, non parla, non prende posizione.
Avrebbe le occasioni per incalzare una maggioranza divisa e reazionaria, come il caso Fini ci dice, invece è tutta avvolta in sé stessa preoccupata di trame e sotterfugi correntizie per …vincere il Congresso.
D’Alema, il politico di razza, quello della bicamerale e della visita agli studi di mediaset, Veltroni, il vincitore di tante battaglie mai di una guerra, Fassino, quello per cui il voto di preferenza non è importante, Bersani, quello delle lenzuolate e dei petrolieri, Franceschini, il pro-tempore in cerca d’autore, e altri e altri ancora, molto bravi nel sottosuolo non vengono allo scoperto, non vogliono sbilanciarsi…chissà se…e poi…per le caldarroste ci penserà il venditore…il nostro spazio politico, il 20 o il 24% non importa, l’abbiamo… il premier non può essere eterno…vediamo Fini…se Casini…se Montezemolo…
Intanto, una picconata oggi una domani, una legge oggi una domani, una rete rai oggi una domani, un consiglio d’amministrazione oggi, uno domani, la Repubblica se ne va.
Rimane la triste considerazione di D’Avanzo e l’ancor più triste scenario che ne può derivare: “La scena in cui siamo precipitati è la decadenza di un leader che non accetta e non accetterà il suo fallimento. Trascinerà il Paese nella sua sconfitta, dividendolo con l'odio”.