28 aprile 2010

FINI E IL CORAGGIO

Ho scritto diverse volte su Fini nel mio blog e l'ho definito l'eterno incompiuto, poiché alle parole non ha mai fatto seguire i fatti, preferendo aspettare che il “dito” di Berlusconi lo indicasse come suo successore, facendo i conti senza gli osti e nel Pdl di osti ce ne sono parecchi, a partire da Formigoni o da Tremonti e arrivando fino al sotto (si fa per dire)-segretario Letta. E' vero, ha alzato il dito, ma dopo aver perso per strada i sui colonnelli e parte dei soldati. Se continua così arriverà alla fine della legislatura svenato e la considerazione di cui gode tra l'elettorato di destra ridotta al lumicino. Aspettiamo la prova della legge sulle intercettazioni, ma non contiamoci troppo, salvo che il sopraggiunto orgoglio personale unito all’istinto di sopravvivenza, non lo porti al coraggio di manzoniana memoria: se uno non ce l'ha non può inventarselo. La sinistra, comunque vadano le cose, dovrebbe far suo il dito finiano e passare all'attacco della politica berlusconiana con tutti gli strumenti che la democrazia mette a disposizione ma ... bisogna volerlo!
Chissà, se Fini, allora, si sveglierà!

Commento all'articolo di Lenzi (Fini alla prova...) su "Domani"

02 aprile 2010

ERRANI E FORMIGONI A CASA

Commento al post di Beppe Grillo dell’1 Aprile 2010
"Concordo perfettamente con quanto espresso nel post. Ormai la democrazia non è più rispetto delle regole ma mortificazione con uso spregiudicato pro domo sua. Il "berlusconismo " sarà ricordato per la sua incapacità di governo, per la mistificazione della realtà e l'arroganza del potere con l'uso spregiudicato delle leggi fino ad arrivare a modificarle per compiacere il principe di turno. Certo, è grave che due signori si ricandidino alla guida della Lombardia e della Toscana in barba alla legge e nessuno se ne accorga. Passi per i politici dell'inciucio, ma le istituzioni competenti come mai non agiscono di conseguenza e deve essere il cittadino a presentare istanza di annullamento delle elezioni per un vizio così evidente?
Sono con quanti si battono per il ripristino dell'"osservanza" delle regole, su cui si fonda la vera democrazie e la dignità della persona.

01 aprile 2010

HA PERSO LA LIBERTA’

Chi ha vinto? Chi ha perso?
Entrambi gli schieramenti, perbacco!
Ma com’è possibile, vi chiederete?
Semplice. Ogni schieramento afferma a gran voce di aver vinto e, a voce ancora più alta, che gli avversari hanno perso. Cifre alla mano, per carità: confronti con le politiche, le regionali del 2005, le Europee … perfino le comunali.
È difficile risolvere un tale dilemma se ci riferiamo ai venditori d’illusioni che sono i nostri dipendenti, onorevoli o senatori che siano, ma una considerazione sembra vera: ha perso la politica, hanno perso i cittadini. Non tutti, in verità. Io escluderei, infatti, gli affaristi, gli speculatori, i corrotti e i corruttori, gli evasori fiscali, i mafiosi e i sodali, i venduti, tutte quelle categorie che vivono nel raggiro e nella sopraffazione.
Hanno perso i giovani il cui futuro è, a dir poco, incerto, sia nel lavoro, sia nella partecipazione istituzionale, ostacolati dai padri (fa eccezione Bossi che ha responsabilizzato il figlio eletto consigliere regionale … almeno per ora). Ha perso l’istruzione, la cultura, la ricerca, l’informazione, la solidarietà, l’umanesimo.
Ha perso la democrazia, intesa come quell’insieme di regole che portano alla civile convivenza nel rispetto reciproco del prossimo (un’altra parola caduta in disuso).
Ha perso, soprattutto, la dignità che è porgere una mano a chi chiede di sollevarsi.
Sono in tanti a tendere la mano: i giovani in cerca del primo impiego, i lavoratori che hanno perso il lavoro, le famiglie che vivono nell’indigenza, i pensionati che non arrivano nemmeno a metà mese, i diversi emarginati.
Ha perso la libertà, la libertà dal bisogno, la libertà dalla sofferenza dell’anima. Chi perde il lavoro o non ce l’ha non è libero, dipende è manodopera pronta all’uso che il potente ne vuole fare.
Non c’è dignità senza lavoro e il lavoro è libertà!
Ma state buoni, non disarmate, il premier ha promesso durante la campagna elettorale che i suoi primi impegni saranno nell’ordine, la riforma della giustizia, la riforma delle intercettazioni, il processo breve, il presidenzialismo e la sconfitta del cancro in tre anni.
Abbiate fede! Siate ottimisti e non assomigliate a quei comunisti rossi di odio e neri di pessimismo!