27 aprile 2006

L’OSTRUZIONISMO DI BERLUSCONI

L’ostruzionismo, in termini calcistici, è l’azione di ostacolo per impedire in modo scorretto all’avversario di proseguire nell’azione e viene punito dall’arbitro con una punizione di prima.

L’ostruzionismo politico, in questo caso, è l’atteggiamento scorretto della parte politica del già Presidente del Consiglio atto ad allontanare nel tempo l’incarico istituzionale al capo della coalizione che, seppur di poco ma legittimamente, ha vinto le elezioni e, quindi, il diritto a governare.

Nell’approvazione delle leggi, perchè non si ricorra spesso all’ostruzionismo, i tempi della discussione vengono contingentati. Ciò accade per non rimandare alle calende greche l’approvazione di provvedimenti legislativi, spesso urgenti, che la maggioranza ritiene essere importanti per la crescita economica e civile del Paese che amministra. Insomma, per dare al governo il diritto di governare. In ogni democrazia matura, in cui le forze politiche di maggioranza e di opposizione si guardano bene dal delegittimare gli avversari ed evitare il decadimento delle istituzioni, ciò è la prassi.

Dalla diffusione dei risultati elettorali, or sono 18 giorni, la CdL con in testa FI, non ha fastto altro che frapporre ostacoli al riconoscimento della vittoria dell’Unione. Ad oggi, non risulta che Berlusconi abbia riconosciuto, nè voglia riconoscere, la vittoria di Prodi.

Prima la certezza di brogli elettorali (ministro degli interni Pisanu) e la richiesta di conteggio delle schede contestate nell’ordine di poche migliaia; poi, al pronunciamento della Corte di Cassazione che ufficializza i risultati, spunta la trovata di Calderoli (il ministro della “porcata”) ; quindi le schede bianche o nulle; e, ancora, il voto degli italiani all’estero (ministro Tremaglia di AN); per non parlare delle dichiarazioni irresponsabili di Berlusconi, ancora facente funzioni, e dei sodali che denotano un bassissimo senso dello stato, dimostrando la propensione a considerare “cosa propria” le istituzioni e ritenere , almeno il 50% degli italiani dei “coglioni”, incapaci d’intendere.

Ora, alla luce delle valutazioni per niente lusinghiere sullo stato di salute dell’economia italiana del Fmi ( Rodrigo Rato,managing director, pronostica per l’Italia un mix di crescita relativamente basso e di alto disavanzo e alto debito pubblico.) e dell’invito del commissario per gli affari economici Almunia (“Il nuovo esecutivo sa bene cosa fare e deve avere l’appoggio di tutti per il bene dell’Italia.”) emerge una situazione economica allarmante e una situazione politica disarmante.

Per rimettere in ordine i conti onde dare stabilità al sistema italia e la speranza di un futuro sereno agli italiani, occorre che un governo legittimo guidi il Paese. E ciò nel più breve tempo possibile.

Faccio fatica, quindi, a capire la strategia di Berlusconi. Quale vantaggio può derivare all’Italia, quale alla sua parte politica?

All’Italia certamente nessun vantaggio anzi, ritardare a dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, ripristinando rituali da basso impero, la nomina di Prodi, non farebbe altro che aggravare lo stato di malessere.

O, forse, Berlusconi giocando la “senile”carta di Andreotti (l’on. sen.,che tanto ha dato, avrebbe fatto meglio a ringraziare e , quindi, a defilarsi...) presidente del senato, spera di spaccare l’Unione, facendo emergere malcontenti e contraddizioni e, quindi, non riesco ad immaginare altro, ottenere vantaggi non tanto per la parte politica che rappresenta quanto per sè e per le sue aziende?

Comunque si voglia rispondere, un fatto appare certo: Berlusconi e i suoi non potevano finire peggio un’esperienza deleteria per l’economia e le istituzioni, lasciando, fortemente volendo, solo rovine. L’eredità è drammatica e il compito che attende il nuovo Presidente della Repubblica, rappresenta l’unità nazionale, e il nuovo Presidente del Consiglio è di quelli da far tremare le vene e i polsi: pazienza, umiltà, determinazione coerenza e, soprattutto, unita d’intenti.

A proposito dell’incarico che il Presidente della Repubblica dovrà affidare a Prodi non sta scritto da nessuna parte che deve essere il nuovo Presidente a conferirlo. Il Presidente Ciampi rimane nel pieno delle sue prerogative costituzionali (solamente non può sciogliere le camere) finchè non sarà nominato il suo successore. E la precarietà economica dell’Italia non ha bisogno di bizantinismi ma di decisioni e operatività immediate.

04 aprile 2006

LO SPETTACOLO DELLA POLITICA

Dai troppi confronti televisivi emerge l'isteria dei tanti leader politici che, invece di illustrare con chiarezza i propri programmi elettorali e criticare con altrettanta chiarezza e molta correttezza quelli degli avversari , si lasciano andare a toni e argomentazioni da "bar sport", pensando di avere di fronte un pubblico da stadio e non cittadini che vogliono capire onde poter esprimere un voto consapevole.
Ma nascondere la verità e non vedere la realtà in quanto non vissuta, sono due prerogative della classe politica italiana, specialmente quella di centro-destra.
Attori provetti, ormai interpretano così bene la parte che ogni confronto politico si trasforma in uno spettacolo con battute (....accie), sorrisi ironici, ammiccamenti, false arrabbiature e strumentali sovrapposizioni.
Il canovaccio è sempre lo stesso: demonizzare gli avversari fino alle denigrazione e vantare i propri meriti fino al paradosso, tanto che viene spontaneo chiedersi, innanzitutto, se credono in ciò che enfatizzano (forse è meglio "vendono") e poi in che Italia vivono. Tra l'altro, hanno, come molti attori sul viale del tramonto, una tale paura di non essere apprezzati (o di "non saper stare sulla scena") che portano con loro la vergogna della claque (gruppo di tifosi portati per applaudire a comando) che esplode ad ogni battuta dell'uno o dell'altro attore, scusate politico, con l'illusione che i battimani siano veri e di sicuro effetto.
Leader che hanno bisogno di applausi compiacenti per ingigantirsi, saranno sempre dei nani!
Alla fine dell'ultimo "Ballarò", in cui il Cavaliere ha mostrato le sue doti di showman che non quelle di politico e capo del governo, ho deciso di non seguire nessun altro dibattito televisivo se non quello del 3 Aprile tra Berlusconi e Prodi: sono ripetitivi, non fanno chiarezza e spesso ci inducono a far confusione tra chi ha governato e chi è stato all'opposizione.
Nel 2001 tutto era più chiaro: la CdL prometteva agli italiani che avrebbe cambiato il volto del Paese rendendolo più ricco.
E l'Italia è, infatti, cambiata: una parte è diventata più ricca (il 10% della popolazione detiene, il 40% della ricchezza), l'altra parte è diventata più povera (il debito delle famiglie ha raggiunto il 30%) e così è aumentato (qualcosa aumenta in questo benedetto Paese) il divario tra i ricchi e i poveri.
Oggi il paradosso sta nel ribaltamento dei ruoli. La CdL, invece di spiegare ai cittadini il disastro economico che ha procurato , chiede all'Unione di spiegare dove troverà i soldi per abbattere di 5 punti il cuneo fiscale e fa delle "sue supposizioni" le scelte dell'Unione. Ergo, le tasse saranno aumentate in misura molto elevata.
Ma nel contempo non ha detto niente riguardo alle sue scelte di programma (ce l'hanno un programma? O si affideranno ancora alla creatività di Tremonti?).
I cittadini , nonstante i comizi -fiume del "Cavaliere" e dei suoi supponenti e arroganti alleati, non conoscono il programma della CdL per rilanciare l'economia.
L'Fmi lancia l'allarme: "Pil e deficit peggio del previsto".
Tremonti sembra non curarsene: "Obiettivi centrati".
Casini sembra riconoscere le difficoltà: "Ha ragione Montezemolo, l'economia italiana è ferma al palo e dobbiamo tutti (chi?) rimboccarci le maniche".
Ma mentre il disastro dell'economia italiana montava, l'on. Casini la Camera di quale parlamento presidiava?
L'augurio che faccio ai cittadini italiani è di ritrovarsi a Pasqua con un premier diverso, con un governo diverso, con un progetto di società diverso che con serietà e con umiltà riporti l'Italia nell'agone proprio.

LA POLITICA ESTERA ITALIANA DAL KAPO' AI BAMBINI BOLLITI

I grandi successi della politica estera italiana sono davanti agli occhi di tutti. Non vede solo chi non vuol vedere o chi è prevenuto!
Un pezzo dItalia è rimasto nella tenda di Putin, un altro nel ranch di Bush o nell'Olanda fascista (!) o nella Finlandia della premier signora Halonen conquistata dal fascino latino del "nostro" o nella Francia protezionista di Chirac.
Sarebbe facile ricordare le numerose perle di una lunga collana, ma mi limiterò alle ultime, per certi versi le più clamorose perchè usate afini elettorastici:
- La maglietta di Calderoli (all'epoca ministro delle riforme) difensore oggi del cristianesimo e del matrimonio di Santa Romana Chiesa (...e il matrimonio celtico? Il passato è passato!) : Le reazioni a Bengasi sono state provocate dai musulmani, i morti e i feriti...sono stati provocati dal fanatismo dei musulmani.
- Giovanardi (l'attuale ministro....di cosa?), che definisce "nazista" una legge sull'eutanasia dell'Olanda che dai nazisti fu invasa e calpestata, ha provocato la reazione indignata del premier olandese allargando ulteriormente il fossato che separa l'Italia dai paesi dell'UE (ricordate la prima picconata col celebre epiteto di Kapo dato dal Cavaliere all'europarlamentare tedesco Schultz?).
- Le esternazioni di Berlusconi, che spesso dimentica di essere ancora il capo del governo, gridate durante il comizio a Napoli domenica scorsa secondo cui "i Cinesi bollivano i bambini e poi concimavano i campi"(il solito Calderoli aggiunge che "i bambini li mangiavano") hanno provocato attraverso una nota le proteste ufficiali del Minstro degli esteri cinese che aggiunge: "... le parole e i comportamenti dei leader italiani dovrebbero favorire la stabilità e lo sviluppo di relazioni amichevoli tra la Cina e l'Italia". Tra l'altro non dimentichiamo che il ministro Tremonti come il governo tutto imputa alla Cina parte del fallimento della politica economica italiana.
Non poteva mancare, infine, l'ulteriore dichiarazione del Cavaliere che ammette la discutibilità della battuta; ma fa riferimento alla sottile ironia con cui è stata proferita e al la stanchezza dell'oratore. Ma ha, altresì, dichiarato ai giornalisti, dopo la partecipazione a "Ballarò" : "E' storia , mica li ho bolliti io i ragazzini". E aggiunge per meglio farsi capire: "Ho rapporti assolutamente normali con il governo cinese, con Putin, non vedo perchè non posso parlare del comunismo russo e cinese che sono ormai un fatto storico (ingenuo o incompetente?)."
Ma, d'altro canto, il Cavaliere va in giro col suo manuale di stotia preferito (l'ha esibito anche a "Ballarò"): "Il libro nero del comunismo" di Stephane Courtois edito dalla Mondadori.
Mi permetto di consigliargli di leggere "Il libro nero del capitalismo" di AA.VV. e vedere "La folla innumerevole di quelli che vennero deportati dall'Africa nelle Americhe, fatti a pezzi nelle trincee di una guerra idiota, bruciati vivi dal napalm, torturati a morte nelle prigioni dei cani di guardia del capitalismo, fucilati al Mur des Federes a Fourmies, a Setif, massacrati a centinaia di migliaia in Indonesia, quasi estinti come gli indiani d'America, assassinati in massa in Cina per assicurare la libera circolazione dell'oppio: Da tutti costoro lr mani dei vivi hanno ereditato la fiaccola della rivolta dell'uomo non riconosciuto nella sua dignità: Sono le mani troppo presto senza vita di quei bambini del Terzo Mondo che la sottoalimentazione , ogni giorno, uccide a decine di migliaia; sono le mani scheletriche dei popoli condannati a rimborsare gli interessi di un debito di cui i loro dirigenti-fantoccio hanno rubato il capitale; sono le mani tremanti degli esclusi, sempre più numerosi, enuti ai margini dell'opulenza." ( Gilles Perrault)
Tra i tanti cortigiani che lo hanno spalleggiato non si può non citare la dichiarazione dell'on. Bondi come sempre misurata e ragionevole.
Come si fa a non credergli, proprio ora che da comunista pentito sulla strada di Arcore (tanto da essere in portavoce di Forza Italia) afferma : "Paradossale che la sinistra d'indigni: il presidente ha ricordato un falso storico tragicamente indubitabile contro il quale esprimeva una condanna (presumo usi come fonte storica lo stesso manuale che usa Berlusconi)".
Pensate quello che volete ma io mi associo al suo disgusto e mi chiedo come abbia fatto a resistere tanti anni con un tale rospo dentro ricoprendo, addirittura, la carica di sindaco comunista.
Grande prestigio internazionale,grandissimo prestigio inrternazionale, da kapò aibambini bolliti!
Favola di Fedro: tanto si gonfiò che scoppiò!
Cologno 30,03,06

COME IL CAVALIERE HA DIVISO L'ITALIA

Finora abbiamo assistito ad una campagna elettorale povera di idee ma ricca di colpi di scena e toni alti, come se chi più grida più ha ragione, diversa da quelle cui eravamo abituati:
- consigli (avvertimenti) clamorosi del Dipartimento di Stato americano, stranamente non respinti dal governo di un Paese sovrano, di evitare di visitare l'Italia per rischi attentati;
- attacchi irrispettosi e spesso irresponsabili (bocche che si aprono e lanciano parole senza sapere cosa possono determinare.) alla persona più che al politico, visto più come un nemico che come avversario;
- manifestazioni provocatorie (croci uncinate, svastiche liberamente circolanti...) o violente (Milano: c/so Buenos Aires), subito strumentalizzate;
- dibattiti Tv che diventano scambi di accuse e di offese sostenute da claque partigiane;
- iniziative di cattivo gusto (Formigoni a Milano lancia una torta infaccia a un finto Prodi.
Molti commentatori politici imputano tale clima di rissa alla NUOVA legge elettorale (definita dallo stesso "padre" Calderoli una porcata) che obbliga le forze politiche alla spasmodica ricerca di visibilità.
Non è la sola spiegazione, almeno non la più importante. Quando si soffia sul fuoco ad ogni occasione, vuol dire che la posta in gioco è più alta della semplice vittoria elettorale: è il rifiuto di farsi serenamente e compiutamente giudicare dal popolo, l'unico a detenere la sovranità, alla scadenza del legittimo mandato ricevuto, perchè l'elettore-cittadino possa scegliere con cognizione di causa.
Penso, come ho altre volte affermato, che il governo abbia il diritto di dimostrare il suo operato secondo quanto promesso nell'ormai famoso contratto; ma, allo stesso modo, i partiti dell'opposizione, che leggittimamente si propongono al governo del Paese, debbano poter esporre il loro programma senza ostruzionismi o false ineterpretazioni.
L'appello del Capo dello Stato di abbassare i toni dello scontro politico......è rivolto alla sinistra. E così, l'aggressione verbale della CdL non risparmia nessuno e nessuna istituzione, portando all'esasperazione il detto "chi non è con me è contro di me":
- la Magistratura rossa ("rossa di sangue" ebbe a replicare Di Liberto) ed eversiva che fa finta di non vedere "l'intreccio perverso tra le cooperative rosse, le giunte rosse e la criminalità organizzata"(Berlusconi a Napoli il 26/3/06);
- la Confindustria convertita al comunismo perchè ha osato dire ciò che è evidente: il fallimento della politica economica del governo (il paradosso è che datori di lavoro ed operai viaggiano sotto la stessa bandiera...);
- il cardinale Tettamanzi e la Curia di Milano, specialmente alcuni preti come don Colmegna o don Rigoldi, sono accudati di appoggiare l'Unione e di non rispettare le indicazioni di equidistanza date dal cardinal Ruini;
- la stampa, esclusa, s'intende, il 42% di proprietà del Cavaliere e qualche altra percentuale che fa il tifo, è di sinistra e, oltre alla campagna di disinformazione e di diffamazione, specie nella trascrizione delle dichiarazione del Presidente del Consiglio sempre non rispondenti al vero il giorno dopo, osa schierarsi con chiarezza a sinistra come ha fatto il "Corriere della sera";
- i comici che interpretano la satira a senso unico senza tener conto della par condicio e prendono di mira sempre Lui (ma l'esempio di Luttazzi non è allora servito?);
- i registi, i produttori, gli attori gli insegnanti non brillano per riconoscenza e cospirano assieme alla sinistra.
Ad oggi, mancano alcune "categorie" come gli sportivi, i tassisti, i farmacisti, gli operatori ecologici, gli uscieri....per gaggiungere tutte le componenti della società.
Ma al voto mancano ormai meno di due settimane: abbiate fede!

BERLUSCONI, ANNUNZIATA E L'INFOMAZIONE NARCOTIZZATA

Le coup de tréatre di Berlusconi, che abbandona (non "lascia") la trasmissione televisiva "In mezz'ora" condotta da Lucia Annunziata, senza avere prima offeso la giornalista ("si vergogni!"), rappresenta in maniera cruda ma reale il grave stato di salute dell'informazione in Italia.
Ma ha anche mostrato la mediocrità dei nostri politici che subito si sono schierati pro o contro Berlusconi, pro o contro Annunziata, eludendo ancora una volta il vero e sostanziale problema: l'informazione in Italia è libera o narcotizzata; il cittadino può fidarsi dei vari ben pagati "dispensatori" di informazioni che impazzano in tutte le reti televisive , vantando equidistanza e autonomia?
Ritorniamo al "fattaccio e verifichiamo i ruoli: Annunziata è la giornalista intervistatrice, quella che fa le domande; Berlusconi è l'intervistato, l'ospite , quello che deve rispondere.
Chi conduce, su questo sembra non ci siano dubbi, è la giornalista!
Alle domande si può anche non rispondere o perchè non sono gradite o perchè si manca di argomenti; alle interruzioni, se non sono finalizzate ad approfondire l'argomento trattato o a riportare sull'alveo della domanda l'intervistato, si può replicare pretendendo di non essere interrotto data la pertinenza della risposta comunque da completare.
Ma alle domande giudicate magari incalzanti o/e tendenziose, non si risponde con le offese ("Lei non capisce di economia." o "Ora le dico io cosa deve chiedermi:") o accusando l'interlocutrice di partigianeria nel ricordarle la parte politica , per di più gia nota.
Ma allora perchè Berlusconi ha accettato di essere inetrvistato? Per comparire? Per dimostrare di essere una "vittima" dei soliti comunisti padroni della RAI ?
Se il "nostro" voleva domande compiacenti poteva scegliere l'intervistatore (Emilio Fede?).
I politici di centrodestra con l'on. Casini in testa accusano l'Annunziata di faziosità ( Casini: "Nota da anni per la sua faziosità.") e invocano la par condicio ( Il portavoce di AN: "....la Rai non sta facendo servizio pubblico. La par condicio non esiste e io sfido chiunque a trovarmi in RAI un giornalista di centrodestra fazioso. Vespa, Mimun, Mazza e Rosella non sono faziosi." Occorre provvedere, magari licenziando l'Annunziata e quanti non onorano il...padre...).
Permettetemi due considerazioni:
- bisogna ricordare all'on. Casini che nel marzo del 2003 la giornalista Annunziata fu nominata presidente del CdA della RAI dal centro destra che si sprecò in apprezzamenti ( Casini: "Ha le carte in regola per far bene."; Schifani: "Ottima decisione, una professionista di rango."; La Russa: "Complimenti all'Annunziata e ai presidenti.").
- non capisco cosa c'entri la par condicio: in studio c'era un solo intervistato e una sola giornalista; o forse, una domanda si e una no, occorreva scambiarsi le parti?
Le dichiarazione di Petruccioli, presidente del CdA RAI, infine, sono un esempio emblematico di "cerchiobottista": " Berlusconi è partito in modo provocatorio, ha catalogato politicamente la giornalista e attaccato in maniera non accettabile Rai Tre (il cerchio). Lei lo ha seguito su quel terreno: poteva non farlo. Lucia Annunziata non ha seguito la legge sulla par condicio (la botte), secondo cui il conduttore non deve far trasparire le sue posizioni politiche (ma non è stato Berlusconi a catalogare politicamente la giornalista?).
I politici se vogliono dare ai cittadini le loro comunicazioni (assai diverse sono le informazioni) hanno a disposizione numerosi mezzi (non certo la TV pubblica e i suoi dipendenti giornalisti) come opuscoli, comizi, veline, conferenze, interviste su giornali amici, internet...
Diversamente, devono essere rispettosi della libertà d'informazione e della professionalità dei giornalisti.
E' giusto, comunque, che i politici si sottopopngano , perchè emerga la verità, al fuoco incrociato delle domande, anche le più faziose. Sarà poi il cittadino-elettore, nella chiarezza delle informazioni ricevute, a decidere del "suo" futuro.

P.S.: qui di seguitosi possono leggere le percentuali di tempo (dati in voce) nei TG della RAI dall'11 Febbraio al 3 Marzo 2006 dei maggiori partiti. I dati sono forniti dall'Osservatorio di Pavia.

TG 1 TG 2 TG 3 TOTALE
CdL 55,8 64,9 46,0 55,5
UNIONE 37,4 31,1 46,8 38,4

E la chiamano PAR CONDICIO !

LA LIBERTA' DELLE PAROLE

Mercoledi, Aprile 20, 2005

Ormai è un coro. Nemmeno gli alleati più fedeli gradiscono gli scherzi del Cavaliere, ormai più che dimezzato.
Anche Fini ha perso la pazienza ("Non ci è piaciuto il comportamento del presidente del Consiglio") e minaccia il ritiro dei ministri di AN dal governo se non ci sarà, questa volta in Parlamento, un atto concreto di discontinuità, se Berlusconi, per intenderci, non si dimetterà.
Oggi Berlusconi è all'angolo incalzato non solo da Follini e da Fini, ma anche da De Michelis (in cerca di nuovi carri?) e perfino dalla Lega, nonostante l'asse delle due B che per bocca di Calderoni così dichiara: "Avanzano le forze della restaurazione. Oggi ascolteremo e valuteremo che fare". Insomma, anche la Lega minaccia: non vuole lasciare il Ministero delle riforme.
Certamente si rimetteranno assieme soddisfatti, ognuno di avere ottenuto quanto chiesto, ma i rapporti all'interno della CdL non saranno più gli stessi e il Cavaliere vedrà scendere , e di molto, il suo carisma.
Tornerà mortale tra i mortali e se vorrà arrivare alla fine del mandato sarà costretto, cosa impensabile un mese addietro, a cedere su diversi punti ad alleati riottosi e spesso maltrattati.
Chi la fa l'aspetti!
Penso, comunque, che allo stato delle cose, uno statista ricorrerebbe alle elezioni anticipate non solo per evitare all'Italia una crisi lunga, incontrollabile e dai risvolti imprevedibili, ma anche per rilanciare un'immagine di sé; e del suo governo ora più che sbiadita.

LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Giovedi, Aprile 14, 2005
Al Presidente
Del Consiglio dei Ministri

Egregio Presidente Silvio Berlusconi,

già una volta ebbi a ricevere una Sua non gradita lettera e, pure allora, alla vigilia di una campagna elettorale che, alla fine, nonostante il Suo impegno, non Le arrise. Ebbene, questo mi fa ben sperare!
Lei, opportunamente, si preoccupa di salvaguardare la salute dei Suoi "cari amici" (anche di tutti i "comunisti" in quanto - benedetto il suo ottimismo! - c'è sempre la speranza di una conversine fulminante come quella esemplare del Suo portavoce on. Bondi.), formulando loro suggerimenti per un "uso intelligente" dei farmaci, spiegando che "altrimenti possono risultare addirittura dannosi"e invitandoli a non farne scorte inutili che "sarete poi costretti a gettare via facendo aumentare la spesa sanitaria" (considerando il famoso prontuario, questo sì era da inviare, e i relativi farmaci "non dispensati", faccio fatica a capire a quale spesa sanitaria Lei si riferisca: se a quella immediatamente sborsata in farmacia dalle famiglie o a quella trattenuta in busta paga? Infatti, tra le due c'è una sostanziale differenza che Lei ben conosce).
Mi permetta farLe notare che lo spreco dei medicinali non è imputabile al cittadino-ammalato o..paziente (fin troppo), ma alle case farmaceutiche che continuano a commercializzare confezioni il cui contenuto supera la terapia prescritta dal medico. Quindi, finita la cura, rimane il residuo che fa aumentare sia le deprecabili scorte, inutili in quanto il medico nella successiva ricetta prescriverà un altro farmaco, sia la incontrollabile spesa sanitaria che le già citate case farmaceutiche incasseranno.
Sarebbe buona cosa evitare lo spreco a monte, attraverso la commercializzazione di confezioni adeguate alle terapie e non sovrabbondanti e, se permette, comparare i prezzi praticati in Italia con il resto dei Paesi dell'UE e provvedere, se ciò non comporta un impoverimento di dette aziende, ad un corretto riequilibrio prezzo-valore del prodotto.
Concludo la presente, ricordandoLe che non ho gradito la Sua, specie quando sostiene che "ho l'orgoglio di presiedere il primo Governo che ha incominciato a ridurre le imposte".
Innanzitutto, perché; ciò rappresenta propaganda politica e, con le elezioni regionali alle porte, propaganda elettorale, e poi perché; sono convinto che solo i ricchi hanno ricevuto e riceveranno giovamento dal suo "orgoglio".
La ringrazio dell'attenzione e spero che questa mia possa esserLe utile.


Il cittadino Giuseppe Governanti


Cologno M.se 24/02/05


P.S.
Mi permetta la seguente domanda:
Quanto è costata nel suo complesso (studio, grafica, stampa pubblicità e spedizione) la pubblicazione al contribuente; sarà riuscito a pagarla con gli sgravi fiscali appena ricevuti prima che l'aumento delle tante imposte indirette e dei servizi li faccia svanire, come magia, dalle sue tasche?
Comunque, devo dire che la scelta di Forattini è stata azzeccata.