22 gennaio 2008

MASTELLA LASCIA IL CENTROSINISTRA

Prima in una conferenza stampa e poi a “Porta a porta”, Mastella dichiara di uscire dalla maggioranza perché ritiene che “l’esperienza di questo centro sinistra è finita”. In altri momenti e con un peso numerico minore al senato, conoscendo l’uomo, non l’avrebbe fatto.E’ vero pure che in altri momenti avremmo emesso un sospiro di sollievo. Oggi, in considerazione della situazione contingente sia nazionale sia internazionale, con un’economia da risanare e le istituzioni da riformare, in primis la legge elettorale, non ha certamente arrecato benefico alcuno al Paese, anzi ha dimostrato di tenere solo al suo particulare. Forse è proprio per questo che lascia.
Le argomentazioni addotte, l’azione persecutoria della procura di Vibo e la mancata solidarietà del governo, sono mere giustificazioni. Come ex ministro della Giustizia avrebbe dovuto dare l’esempio e presentarsi davanti al giudice con la serenità di chi non ha niente da nascondere. Come uomo politico, capo di un partito di governo, sa che Prodi gli aveva espresso sollecita solidarietà tanto da non avere accettato le dimissioni e nell’assumere l’interim del ministero aveva auspicato “ un chiarimento forte che consenta a Mastella di riprendere con rinnovata e piena autorità il suo posto”. Come poteva la maggioranza approvare, dietro ricatto, “una mozione di totale condivisione di quanto detto dal ministro in aula” che era stata piuttosto offensivo e di forte delegittimazione di un’istituzione fondante della Repubblica?
L’ammissibilità del referendum con uno sbarramento che l’Udeur mai avrebbe raggiunto, la possibile nuova legge elettorale anch’essa con uno sbarramento alto, le dichiarazioni di Veltroni che il PD avrebbe corso da solo, hanno convinto Mastella a far cadere il governo e chiedere, visti i gravi problemi che attanagliano il Paese, l’immediato ricorso alle elezioni anticipate.
Il referendum non si farà, si voterà col porcellum che mi garantisce, la nuova legge elettorale la lasceremo fare a Berlusconi che, riconoscente, mi troverà un posto al sole, il campanile sopravvivrà per altri cinque anni e tutti…. a Ceppaloni vissero felici e contenti.

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