08 ottobre 2008

LA DERIVA DELLA DEMOCRAZIA

Mi vien da ridere.
Se la situazione non fosse così tragica per la sorte della democrazia, occorrerebbe sottolineare l’aspetto comino della faccenda per divertirci e fare buon sangue.
Ma le condizioni della nostra democrazia, checché ne dicano i vari commentatori delle varie testate giornalistiche da noi foraggiate (cioè tutte) con sostanziali aiuti dello Stato e, quindi con l’obbligo morale di informarci almeno in maniera asettica, sono arrivate al punto topico, punto in cui non si rispettano più nemmeno le regole formali.
Il potere legislativo è condiviso dal governo e dalla sua maggioranza che, nascondendosi dietro motivazioni tecniche fragili e ancor più fragili giustificazioni d’urgenza, continua a porre il voto di fiducia, il sesto in pochi mesi, mortificando il ruolo del parlamento e la democrazia.
L’altra parte del parlamento, pur votata dal popolo, è ridotta alla protesta fine a se stessa e al silenzio mediatico, vista la potenza di fuoco delle reti Media-Rai.
I parlamentari del Pdl e i loro fiancheggiatori si premurano di dichiarare che è assurdo parlare di svolta autoritaria e che l’opposizione farebbe meglio a dialogare e confrontarsi. Quest’aspetto tragico della questione, produce il primo forzato sorriso. Sono affermazioni da far arrossire il più sfrontato dei mentitori, ormai abituati a ciò da un eccelso maestro. Tra decreti e voti di fiducia, siamo ormai alla paralisi della democrazia, non si discute più, il parlamento è oramai ridotto ad un parcheggio di lusso, mentre i presidenti Fini e Schifani, furbamente, si arrampicano sugli specchi con dichiarazioni ambigue e fuorvianti.
Ma il massimo della goduria si ha nell’intreccio di dichiarazioni tra Napolitano e Berlusconi, ormai abituali: mentre il primo esterna, l’altro ha già realizzato. Vediamo.
Scrive Napolitano, nella lettera al quotidiano “La Stampa”: “Continuerò ad esercitare con rigore e trasparenza le prerogative attribuitemi dalla Costituzione. In Italia si governa come in tutte le democrazie parlamentari, con l3ggi discusse e approvate dalle Camere…solo in casi di straordinaria necessità e urgenza con decreti ”.
Il voto di fiducia non è un decreto, quindi, si può…fare (per transitività?).
Berlusconi nel pomeriggio di ieri sale al Quirinale e all’uscita dichiara: “Con il presidente Napoletano abbiamo parlato a 360 gradi di tutto. E’ stato un colloquio cordialissimo, come sempre”.
A sera, rivolgendosi ai deputati della maggioranza li esorta a non preoccuparsi perché “il consenso degli italiani è sufficiente. Non perdete tempo a replicare loro in aula. Lasciateli dire e votate”.
Così è stato!
Quanto valgono le esternazione del Presidente? Cosa si sono detti…a 360 gradi?
- Ehi Giorgio, esterna, esterna…è giusto…questo deve fare il capo dello stato! A me, solo a me tocca governare, ogni tanto, mi piace verificare il numero dei sottomessi, non per offendere il mio parlamento, ma…per mettere a buona vista la distanza…Ora ti saluto, la discoteca e il seguito mi aspettano.
- Certo…certo…c.i..a…o.

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