30 ottobre 2008

IL DANNO E’ FATTO

Tutto è avvenuto secondo copione. La farsa o il dramma, dipende dai punti di vista, è compiuto.
Attore-spalla: Gelmini Mariastella
Regista: Tremonti Giulio
Produttore: Berlusconi Silvio
Comparse: Ministri e parlamentari del Pdl
Spettatori solo col diritto di accettare, dopo qualche protesta necessaria allo spettacolo: studenti, insegnanti e genitori.
Palcoscenico dell’ultimo atto: il senato della Repubblica (!) e le piazze di tutte le città sedi universitarie.
Il Decreto sulla scuola, meglio conosciuto come Riforma Gelmini o “Tagli Tremonti”, è da ieri Legge dello Stato, anche se legalmente bisogna aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ho sempre pensato che democrazia abbia significato confronto ma B&S (Berlusconi e soci parlamentari Pdl) stanno cambiando il significato alle parole. Democrazia ora diventa imposizione della maggioranza parlamentare, che rappresenta solo una parte, anche se maggioritaria, del Paese, al resto dei cittadini, nella presunzione di possedere il monopolio della verità (forse, perché la sua guida e capo è quell’uomo della provvidenza che gli altri stati ci…invidiano).
Non ammettono, quindi, che esista un’opposizione parlamentare che chieda di discutere provvedimenti di riforma che, proprio perché interessano tutti i cittadini, devono avere il contributo di tutti i rappresentanti del popolo. Non ammettono, per di più, che i cittadini scendano in piazza per chiedere di poter discutere, capire e nel caso migliorare le proposte di legge.
Sono, però, bravi a propagandare nelle reti Media-Rai e nella stampa amica (la quasi totalità: è bastata la minaccia di rivedere i contributi dello Stato all’editoria!) che il dialogo loro lo vogliono, sono gli altri, l’opposizione e quei facinorosi di studenti che scendono in piazza perché strumentalizzati e dai comunisti e perché non hanno voglia di studiare.
Dialogo per loro significa accettazione e plauso alle loro proposte. Da quando questo governo si è insediato, tutti i provvedimenti legislativi importanti, a cominciare dalla Legge finanziaria, sono bastati pochi minuti per l’approvazione mediante voto di fiducia, sono passati con gli strumenti del Decreto e del voto di fiducia. Le giustificazioni sono state sempre le stesse: l’urgenza e la mancanza di tempo, amalgamate dalla certa ignoranza dell’opposizione che non è in grado di dialogare né di fare proposte.
Gli studenti e non solo loro hanno deciso di continuare la protesta nei modi pacifici attuati in questi giorni, chiedendo di ridiscutere i provvedimenti. Se sono convinti che la Riforma Gelmini non è una riforma giusta per il loro futuro e per quello dell’Italia, continuino nella protesta.
Che sia una protesta civile, non violenta, propositiva. Non cadano nella trappola della provocazione, isolino gli infiltrati e i “facinorosi”. Solo in questo modo avranno dietro il consenso dell’Italia che ragiona, non diano pretesti alle forze dell’ordine d’intervenire, facendo passare la protesta come un problema d’ordine pubblico, verso il quale gli Italiani sono sensibili. Il governo ha a disposizione mezzi micidiali: la propaganda e gli imbonitori prezzolati.
Siamo guidati da un governo irresponsabile ed è giusto che i cittadini se ne rendano conto.
Non bisogna offrire il fianco perché dai disordini alla richiesta di un governo forte che ripristini l’ordine, il passo è breve, visti i numeri parlamentari.
Bisogna agire con prudenza e nella legalità, forti della ragione della democrazia.
Gandhi deve essere il modello a cui riferirsi.

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