21 febbraio 2008

SARA’ UNA CAMPAGNA ELETTORALE MOLTO ASPRA

Sarà una campagna elettorale molto difficile, più di quanto molti, specie a destra, pensavano. Vedrete che come entrerà nel vivo, quando la certezza della vittoria si affievolirà, sarà molto aspra e dura, al limite dell’accettabilità. Quella di questi giorni è una calma foriera di tempesta.
Lo stesso Bonaiuti, riferendosi all’atteggiamento di calma assunto da Berlusconi, ricorda che “c’è un proverbio della Tanzania che dice che non bisogna mai fidarsi del leone dormiente”.
Sotto la cenere sono tanti i focolai nascosti, pronti ad esplodere con tutta la loro violenza. Primo fra tutti l’affaire della candidatura a governatore della Sicilia, un problema tutto interno al PDL e che vede protagonisti esterni Micciché e Lombardo, ma alle cui spalle operano Dell’Utri e Cuffaro. E Casini? Nonostante sia il leader acclarato dell’Udc, in questa situazione è solo un comprimario, come d’altronde lo stesso Berlusconi che incontra non poche difficoltà nel gestire la querelle. Tutti pendono dalle labbra di Micciché che resiste al suo leader: “Andrò fino in fondo e sono pronto a candidarmi per la Regione e anche per il senato, direttamente contro Cuffaro”. Lombardo, leader dell’MPA, si dichiara pronto, dietro la realizzazione di alcuni “se”, a ratificare l’accordo “che è a portata di mano”. Poi aggiunge che: “In caso contrario la mia candidatura andrà avanti”.
Ma da un accordo, che sembrava fatto, molto vantaggioso per FI, tra FI, MPA e l’Udc di Cuffaro, quale vantaggio ne trarrà l’Udc di Casini? Sarebbe un’ulteriore sconfitta di Casini che perderebbe molti dei voti siciliani. Cuffaro incasserebbe un set di vantaggio contro Micciché – Dell’Utri. E se Micciché decidesse di correre da solo? Quale vantaggio per FI e per Lombardo?
Ferrara decide di correre da solo(?) sicuro che “la mia lista andrà oltre il 6/7 % in tutte le regioni in cui si presenterà”. Rassicura Berlusconi che i voti li prenderà a sinistra, ma non è così certo.
AN, per bocca di Fini l’incompiuto, pensa alle liste pulite: “Sono convinto che i partiti debbano valutare la possibilità di candidare o meno alcuni personaggi”. Come di solito ha parlato prima di aver consultato il suo leader e senza aver pensato che ora fa parte dello stesso partito di Dell’Utri. Come la mettiamo? La regola con sarà valida “per le vittime dei processi politici”.
La “rosa bianca” di Tabacci & company si è trovata, suo malgrado, spiazzata sia dall’iniziativa di Ferrara sia dalla corsa, almeno fino ad ora, solitaria dell’Udc. Così entrambi per evitare il flop tornano a cercarsi.
E Mastella, quello che, per meriti acquisiti sul campo, avrebbe avuto l’imbarazzo della scelta, ora trova difficoltà di collocazione: nessuno si fida di lui che, intanto continua a perdere pezzi. Era ora!
Storace, che si sente tradito da Berlusconi, cercherà di strappare a Fini parte dell’elettorato di destra.
La vecchia coalizione di centro destra, insomma, non è così monolitica come vuol far vedere e la sicurezza della vittoria facile sembra vacillare.
Ne vedremo di belle! Il fair play di oggi, sarà tra qualche settimana un mero ricordo!

Nessun commento: