21 maggio 2007

UN PAESE ALL’INCONTRARIO

Noi italiani siamo estemporanei: grandi artisti, grandi navigatori, grandi calciatori, grandi evasori…piccoli politici; grandi esternatori (parolai)…piccolissimi costruttori.
I casi per dimostrare l’assunto non mancano, l’imbarazzo sta nello stabilire da chi iniziare.
Matella, il ministro della Giustizia, ha al suo attivo la legge bipartisan dell’indulto ma non si accorge della situazione di sfascio in cui versa la giustizia: tribunali fatiscenti e intasati da procedimenti che non si sa quando si concluderanno, impunità estese che dividono i cittadini in categorie, i protetti e i tartassati. Ma come può pensare, il signor Ministro, ad una riforma che finalmente dia al cittadino la certezza che tutti siamo uguali di fronte alla legge e la certezza della sentenza prima dell’arrivo della prescrizione (a proposito, non si pensava di eliminare le leggi ad personam come quella relativa alla diminuzione dei tempi di prescrizione?), se è impegnato a salvaguardare il suo leaderismo…o meglio il suo cespuglio?
E la polemica tra Prodi e Bertinotti sulla lentezza del Parlamento e conclusa dall’intervento risolutivo, si spera, del Presidente Napoletano? Una classe politica litigiosa e inconcludente, arrogante e senza idee innovative, capace solo di rimescolare l’esistente, altro che riforme!
Non si può non accennare al contratto del pubblico impiego. Il premier arroga a sé la conduzione della trattativa sul pubblico impiego affermando che “lo sciopero è un diritto costituzionale (meno male!)” ma “non deve diventare arma di ricatto”.
Siamo al massimo dell’arroganza!
Come se non sapesse come stanno veramente le cose: un contratto scaduto nel dicembre del 2005, lo scippo di un anno di arretrati (il 2006), il tentativo di far diventare triennale un contratto che è biennale, l’inefficienza di una Finanziaria che dimentica che c’è un contratto da rinnovare che coinvolge circa 3.500.000 dipendenti, il tira e molla tra 101 euro e 95.
Ciò nonostante, Prodi parla di ricatto! Sarei curioso di sapere quale termine si possa usare che riassuma tutte le mancanze di un governo, questa volta di centro sinistra, verso i propri dipendenti.
“Scontro sociale” lo chiama Epifani. Ma è il gioco delle parti: parliamo pure di 6 o 7 euro in più e dimentichiamo gli altri elementi, quelli accennati prima, dell’accordo. La sua voce grossa, signor Epifani, non dà dignità ai lavoratori che, ancora una volta, vedranno mortificati i loro diritti.
Concludo con l’onorevole Fassino, il segretario pro tempore dei DS e aspirante leader del neo- PD.
Ospite di Radio anch’io, invita Pezzotta, già segretario della CISL e aspirante leader politico, a trovare assieme quelle modifiche al codice civile per la tutela dei diritti dei conviventi. In pratica sarebbe l’affossamento dei DICO (una grana in meno per il governo, considerando le lungaggini per arrivare a un a conclusione…forse il successivo governo…).
La piazza ha vinto! Il Vaticano è riuscito a bloccare una proposta di legge del governo, come non è riuscito a fare in Messico! Sembra inverosimile ma è così.
Sicuramente il dialogo è importante, ma occorreva trovarlo, se proprio si voleva, al momento dello studio della legge.
Non risulta chiaro, tra l’altro, a che titolo parla: da segretario traghettatore o da semplice parlamentare o da nuovo portavoce di Prodi e del governo?
Dopo l’alzata di scudi non solo delle ministre Bindi e Pollastrini ma di gran parte della coalizione, il leader DS ha sentito il bisogno di spiegare meglio la sua proposta con una lettera a “La Repubblica” nella quale afferma che “continuo a pensare che quel disegno di legge sia equilibrato e rispettoso dei caratteri precipui della famiglia…come definiti dall’articolo 29 della Costituzione”. Aggiunge: “Tuttavia gli esigui e incerti equilibri parlamentari (ecco la ragione della proposta) rischiano di non consentire l’approvazione di quella legge (dov’è stato l’onorevole prima del Family day e ancor prima, quando è stato steso il programma della coalizione?).” Ancora: si “è di fronte a una scelta: semplicemente confermare la soluzione DICO, scontando tuttavia che non venga approvata e rinviando sine die la soluzione…Oppure ricercare con quali altri strumenti realizzare gli stessi diritti (sono i primi passi del PD ovvero della LGA ovvero La Grande Ammucchiata).
A quello che scrive l’on. Fassino bisogna credere perché riguardo ai grande temi come il terrorismo o la guerra nei Balcani e la sicurezza del cittadino afferma di aver avuto ragione. Così “vorrei evitare che anche sui diritti delle coppie di fatto si ripetesse l’ennesimo rito dello scandalo indignato a cui, anni dopo, far seguire una ragionevolezza tardiva.”
Cosa dire? Se l’on. Fassino ha sempre previsto “giusto” perché non ascoltarlo, almeno una volta?
La coerenza, il programma elettorale, la laicità dello stato, per l’onorevole sono opzioni; ciò che conta è governare e, per cortesia, non parlate di trasformismo. Ma, in fondo sono cavoli loro, dei conviventi, se c’è stato il Family day.
Potrebbero inventarsi la giornata della convivenza e scendere in piazza con bambini e familiari al seguito tanto la “piazza”, come San Giovanni insegna, fa breccia sui nostri sensibili uomini politici.
Che squallore, che miseria!

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