24 luglio 2006

L’INDULTO

Non mi sembra decorosa la polemica in corso tra il Ministro della Giustizia e il Ministro delle Infrastrutture. L’immagine del governo non ne guadagna. Certo ci si aspettava come primo atto un disegno di legge di riforma della giustizia per renderla efficiente e rapida, dando, inoltre, al cittadino la certezza delle pene.
Invece il primo atto è un momento di clemenza del tutto plausibile, dopo ben 16 anni dall’ultimo. Per cui non è vero che ogni nuovo governo vara un indulto.
Non voglio entrare in merito alla giustezza e all’opportunità del provvedimento che porterà fuori dalle patrie galere 13 mila detenuti, ma al cittadino non sfugge la mancanza della totale collegialità segnata dalla presa di posizione del ministro Di Pietro che ne contesta i contenuti.
A suo parere occorre escludere dal provvedimento i reati finanziari, societari e contro la pubblica amministrazione; in altre parole la corruzione, la concussione, il falso in bilancio.
Così, stando al testo approvato dalla Commissione Giustizia, i reati legati a Tangentopoli e Bancopoli godranno di un vero e proprio colpo di spugna, con buona pace dei contribuenti onesti e dei tanti frodati.
Ancora una volta i furbi avranno sconti e chiunque potrà cimentarsi nello sport nazionale del “reato finanziario”. Tanto, tra un condono e un indulto, chi mai avrà la certezza della pena?Borgetto 23,07,06

1 commento:

Anonimo ha detto...

... i tuoi post sono molto seguiti...ciao!