18 luglio 2006

MEDIO-ORIENTE : LA PACE NECESSARIA

“Ebrei, Cristiani e Musulmani stanno riscrivendo la storia della loroo origine, con lo stesso sangue di Abele.
In quanto tale, questa storia non è soltanto palestinese,, è universale.” (Adonis, poeta libanese)
Dissertare sulle cause del conflitto arabo-israeliano-palestinese e indicarne una soluzione è cosa ardua per esperti di politica orientali. Ma, cosa assai più ardua, è esprimere un’opinione in merito, in quanto si corre il rischio, se non si percorre la strada già tracciata dalla quale non è lecito uscire, di essere accusato, come minimo, di antisemitismo.
In uno stato di guerra non di chiarata ma continua con centinaia di morti tra i cittadini inermi e distruzioni di strutture civili, come centrali elettriche, ponti, aeroporti e quartieri residenziali individuati come covi di terroristi, avere l’ardire della somma verità nell’indicare i colpevoli, non è né razionale né utile per cercare una soluzione affinché due popoli prima e un’intera regioni, poi, trovino la pace.
La pace in Palestina quasi sicuramente rappresenterebbe il disarmo dei gruppi integralisti ne di tutti i…terroristi e un passo decisivo verso una convivenza serena tra i popoli della regione.
Gli atti di intransigenza unilaterali, l’uso della forza a qualsiasi costo, in quanto convinti di essere invincibili,o il “daremo una lezione che non dimenticheranno più”, non risolvono il problema, anzi lo aggravano, aggiungono legna al fuoco alimentandolo, significa allungare una catena d’odio senza fine che legherà le mani e la mente dei figli e dei figli dei figli…
Chi ha iniziato? Arriveremmo a Caino. Con quale profitto? Le cose rimarrebbero come stanno perché Caino giustificherebbe il suo atto.
Le dichiarazioni degli uomini di governo e i commentatori fanno riferimento alle risoluzioni dell’ONU, ognuna segnata da un diverso numero. Cosa dicono? Difficilmente l’opinione pubblica ne conosce il contenuto. Ma la prima, se non erro, prevedeva la nascita di due Stati: uno, Israele, è nato ed è un paese avanzato, l’altro, la Palestina, non c’è ancora e se nascerà, come è legittimo, sarà formato dalla Cisgiordania e dalla striscia di Gaza separati da “un corridoio israeliano”. Ma che almeno nasca! Realmente indipendente e autonomo!
I “Grandi”, mentre la guerra in Libano rischia di degenerare, riuniti a San Pietroburgo, non trovano di meglio che condannare le milizie islamiche per i loro atti di terrorismo e chiedono ad Israele moderazione e aperture ai palestinesi. E’ il vecchio ritornello che si ripete da anni, è una pura formalità: Israele farà come avrà deciso di fare forte del cappello protettivo di Bush che ha già individuato, da parecchi anni ormai, l’impero del male; Hamas e gli Hezbollah, la Siria, l’Iran strumentalizzeranno la situazione, mentre i palestinesi piangeranno la loro sorte.
E’ giusto che Israele Abbia il diritto all’esistenza, ma è anche giusto che i palestinesi godano dello stesso diritto.
E’ giusto che Israele abbia il diritto di difendersi, ma è anche giusto che i palestinesi godano dello stesso diritto.
Se esiste un solo Stato, ci sono sicuramente delle responsabilità e oggi non è più lecito nascondere la realtà (uno stato di guerra fa vivere male e gli israeliani e i palestinesi). E’ arrivato il momento della svolta: applicare la prima risoluzione dell’ONU senza limiti imposti, mentre Israele restituirà i territori illegittimamente colonizzati ai palestinesi e quelli occupati durante le varie guerre ai paesi confinanti.
Sarebbe un atto di grande maturità politica che i “Grandi” si impegneranno a far rispettare.
Borgetto 17,07,06

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