19 novembre 2008

SULLA COMMISSIONE DI VIGILANZA

Dopo Villari arriva Zavoli. Sarebbe una buona cosa. Lo strappo è stato ricucito. La maggioranza e l’opposizione, dopo l’okay di Berlusconi, stanno trovando la via d’uscita. Le accuse reciproche, spesso assai gravi, ma ormai siamo abituati a ciò da una classe politica, nel suo complesso, inetta e mediocre, sono state cancellate, come da copione.
Che cosa rimane, dopo la bufera istituzionale che per mesi ha occupato spazi mediatici e nascosto altri problemi più gravi di politica sociale ed economica?
Il circo Barnum della politica, ancora una volta, si è esaltato…è rimasto senza concorrenza!
Non entro in merito alle competenze dei tre pretendenti o presunti tali, Orlando, Villari e Zavoli, ma rimane una profonda tristezza dovuta alla consapevolezza che la strada della discesa senza freni del nostro Paese continua e alcune domande si pongono, alle quali non saranno date risposte.
Per mesi l’opposizione ha sostenuto Leoluca Orlando, mentre la maggioranza opponeva un alto fuoco di sbarramento, non votandolo, finché alla prima occasione l’ha impallinato, votando Villari.
Villari viene investito da un fuoco incrociato: da una parte l’opposizione che, dopo le prime proteste di rito, incomincia a cercare un candidato condiviso e a scaricare, quindi, Orlando; dall’altra la maggioranza che col Blitz ha sconvolto (chissà fino a che punto?) non solo una norma istituzionale, secondo la quale il presidente della commissione di vigilanza spetta all’opposizione che ne indica il nome che la maggioranza ha sempre votato, ma, soprattutto, la pax all’interno dell’opposizione, chiedendo a Villari, prima, di non dimettersi e poi chiedendo un nome condiviso.
Zavoli è il “condiviso”, naturalmente dopo il beneplacito del “deus ex machina” ovvero Berlusconi.
Se l’opposizione aveva scelto un uomo dell’Idv, ci sarà stata una ragione di equilibri interni ad essa od Orlando era stato scelto col metodo dell’estrazione?
Se la reazione di Di Pietro è stata così violenta, ha dato del corruttore a Berlusconi e del corrotto a Villari, tanto da ritirare i componenti del suo partito dalla Commissione, vuol dire che l’equilibrio si è rotto e che la maggioranza è riuscita nel duplice intento di eliminare un uomo a lei non gradito e a mettere zizzania?
Se, alla fine, se e quando Villari si dimetterà, verrà eletto Zavoli, si potrà parlare di “inciucio” o più semplicemente di un’opposizione succube e senza spina dorsale?
E’ fascismo? Certamente no! Ma è un campanello d’allarme che nessuno più ascolta, assordato dal clamore cortilesco di una politica sempre più povera e incapace di un colpo di reni.
Ma quanti campanelli dovranno suonare ancora per prendere coscienza di una deriva che si sta insinuando lentamente e senza dolore immediato?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Giuseppe come vedi quelli che pugnalano alle spalle sono sempre i democristiani........... (e non la sinistra!)