06 novembre 2008

NON E’ FASCISMO

Da “Il Grande Dizionario Garzanti”
Fascismo: movimento politico italiano che venne fondato nel 1919 da B. Mussolini e, trasformatosi in regime, fu al potere dal 1922 al 1943/ la dottrina del fascismo. Nazionalista e antidemocratica in politica, corporativista in economia/ (estens.) qualsiasi regime totalitario del sec. XX fondato su un’ideologia e una politica economica di tipo fascista; anche, ideologia o atteggiamento reazionario e violento.

Questa breve definizione ci da un concetto chiaro di cosa s’intende per fascismo.
E’ chiaro che i pilastri del movimento, in contrasto con i principi dell’Illuminismo su cui è fondato uno Stato moderno, sono l’antidemocraticità, il corporativismo e gli atteggiamenti reazionari e violenti.
In Italia non siamo ancora al regime, ma sicuramente siamo alla presenza di una preoccupante involuzione democratica, che viene confusa con la politica del fare che determina “il decisionismo” e che può sfociare in quell’autoritarismo soft da cui tutto può dipartire.
La maggior parte dei giornalisti e, ahimè, dei politici sembra non accorgersi, o non vuole accorgersi, della deriva democratica che stiamo vivendo.
I politici del centro destra, ma loro governano, reagiscono scompostamente affermando che in Italia c’è ampia libertà di parola e di critica, basta guardare l’informazione radiotelevisiva sistematicamente contro il governo e il suo capo; ognuno può scendere in piazza e manifestare purché venga rispettata la legge (nel caso delle proteste contro la legge Gelmini, bisognava rispettare il diritto di chi voleva studiare); si può non essere d’accordo con le scelte del governo, ma basta sapere che si è dei “cretini”.
I politici del centro sinistra, cioè l’opposizione, sembra vivere in una torre di cristallo e non si accorge, ma penso non si vuole accorgere, di quanto le accade intorno, forse per pusillanimità o perché non se ne rende conto.
Entrambe le condizioni sono gravi e pericolose. La viltà, porta all’ignavia e alla complicità, anche se dovuta alla mancanza di coraggio. Se uno il coraggio non ce l’ha, diceva il poeta, non può inventarselo.
Accenniamo brevemente, quindi, ad episodi e prese di posizione governative o di personaggi ad esso vicini, molto gravi e preoccupanti. Mi auguro, per il bene del Paese e dei cittadini, che sono solo preoccupazioni, ma procediamo.
1) Vicenda contrattuale Cai - piloti e controllori di volo
Il presidente della Cai Colaninno dichiara. “Se i piloti non firmano, li prenderemo anche da Ryanair”.
All’unisono, intervengono i ministri Matteoli e Sacconi a dar man forte a Colaninno.
Matteoli: “Nel caso di sciopero, sarà esaminala l’ipotesi precettazione”.
Sacconi: “chi rifiuta il contratto Cai non ha diritto alla Cassa Integrazione”.
Colaninno, così ben spalleggiato, incalza: “Non c’è nessuna convocazione egli autonomi. Il problema è finito, chiuso”. I piloti saranno convocati uno per volta e “chi non accetta finirà fuori”. Sembra essere tornati ai padroni delle ferriere.
Il ministro Matteoli, come uno degli eroi della cordata salvaitalianità, così si esprime: “trattative non ce ne sono più e la Cai è intenzionata a partire (un bel problema se non ha i piloti!). Credo che la Cai chiamerà i piloti singolarmente…Per coloro che rifiutano, c’è qualche dubbio, che possano accedere alla cassa integrazione. La norma in proposito è chiara (non tanto, se persiste qualche dubbio, come lo stesso contraddittorio ministro lascia intendere)”. Qualche mal pensante potrebbe, vista la concordanza delle dichiarazioni, che Colaninno e Matteoli si siano messi d’accordo…bah.
Sacconi, il ministro tutto d’un pezzo, non è d’accordo e, così, va oltre: “Chi rifiuta perde il diritto agli ammortizzatori sociali. Non è una opinione, né una minaccia, né un ricatto. E’ la legge”.
Le parole di Sacconi non sono né minacce né ricatto, ma rappresentano bene il suo pensiero e la sua collocazione.
Conclusione: non è fascismo!
2) Assalto alla RAI
Una trentina d’ultrà di destra di Blocco Studentesco assale la redazione di “Chi l’ha visto?”, colpevole di aver mandato in onda l’aggressione fascista ad un gruppo di giovani a Piazza Navona, durante la manifestazione di Mercoledì scorso.
Sono seguite le minacce (“Vi abbiamo identificato, a voi ed ai vostri familiari”.) e la rivendicazione in nome di Forza Nuova. E’ solo teppismo? Non sembra. E, allora, cos’è?
Il segretario di Forza Nuova, esprime solidarietà a Blocco Studentesco e profonda indignazione per la trasmissione (non faceva altro che informazione, come dovrebbero fare tutti i TG e le trasmissioni giornalistiche) e “la volontà di certa sinistra di scaldare gli animi per riaprire una spirale di violenza (un linguaggio simile a quello del capo del Pdl) contro i ragazzi di destra (mi chiedo: hanno o non commesso quanto mostrato dalle immagini?). Hanno tracciato una lista di proscrizione (le stesse liste del fascismo del ventennio) nei confronti di militanti politici (una strana specie di militanti politici armati di bastoni che colpivano quattordicenni indifesi).
Per non lasciare solo il camerata, puntuale come un cronometro svizzero, la nipote del Duce, Alessandra Mussolini, va oltre: “…qualcuno ha usato il servizio pubblico radiotelevisivo per istigare violenza (cosa sta compiendo la signora Mussolini con questa dichiarazione?) contro ragazzi di Blocco studentesco. Quella trasmissione serve per trovare le persone scomparse (non è compito delle forze dell’ordine?), non per metterne altre nelle mani dei facinorosi (di quali facinorosi parla l’onorevole? Non sono state chiare le immagini dei…facinorosi?)”.
Conclusione: non è fascismo!
3) L’intervista dell’on. Dell’Utri
Nell’intervista concessa a Klaus Davi, l’onorevole (anche se nominato e non eletto, come tutti gli attuali parlamentari. Liste bloccate come durante il fascismo) Dell’Utri da bibliofilo competente, come lo definiscono, diventa storico di razza e osservatore sociale interessato.
Sull’antimafia (lasciamo da parte le condanne subite) così si esprime: “ Credo che, allo stato attuale, il rapporto tra costi e sacrifici sia assolutamente sproporzionato, soprattutto quando alcuni procuratori antimafia fanno politica”. Definisce, inoltre, e non è una novità, Mangano, lo stalliere di Berlusconi, “un eroe”.
Parla di Benito Mussolini: “Mussolini sbagliò (almeno su questo siamo storicamente d’accordo), non c’è dubbio, ma quando era al potere lo Stato era più presente di quanto non lo sia adesso. Aveva dato al Paese, ed è stato l’unico, un senso di patria che non c’era prima e non c’è stato dopo”.
Sull’antifascismo è ancora più drastico e chiaro: “Ogni qual volta si tocca questo tasto, ecco l’insurrezione, e questo accade perché la situazione non è stata chiarita del tutto, la verità non è mai venuta a galla (di quale verità, di grazia?). Credo che ci sia ancora da lavorare da parte di tutti”. Conclude la dissertazione storica con un giudizio perentorio e conclusivo: “C’è anche da dire che il concetto di antifascismo, di per sé obsoleto, torna puntualmente in auge perché mancano nuovi argomenti seri di discussione, e si riferisce col rinvangare sempre gli stessi (Obsoleta memoria storica!)”.
Le sue competenze, per nostra fortuna, non finiscono qui; ora si trasforma critico della comunicazione e osserva che in RAI sono presenti “ancora dirigenti messi dalla sinistra e che rispondono a logiche di sinistra”. E’, quindi, “difficile cambiare la televisione e pensare che migliori la qualità della comunicazione quando a guidarla c’è gente che alimenta una visione negativa della vita (durante il ventennio l’informazione veniva selezionata per dare agli italiani l’impressione di abitare nel paese di bengodi: niente delinquenza, niente carceri, solo per gli antifascisti, niente furti o rapine, niente stupri o violenze, niente scioperi…)”. Meno male che ci pensa “Berlusconi a diffondere ottimismo (come la buonanima, il cui motto era: credere, obbedire, combattere)”.Ognuno faccia le proprie considerazioni.
Conclusione: non è fascismo!
4) Licio Gelli
Gelli, parlando a Odeon TV, tesse le lodi di Berlusconi (“Uomo del fare. Di questo c’è bisogno in Italia: non di parole, di azioni”) ma fa un grazioso appunto (ha ancora tanto da insegnare ai suoi ex allievi): “Non condivido il governo Berlusconi perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza (ma cosa sta agendo Berlusconi?). Non m’interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese (tutto ciò dice il premier).
Berlusconi non replica, figuriamoci! Sergio Flamigni commenta: “Ha ragione: il Piano di rinascita della loggia P2 è diventato il programma dell’attuale governo”.
Conclusione: non è fascismo!
5) Berlusconi e i trafori
Berlusconi, parlando a Pero, a proposito della famosa TAV ha affermato che “lo Stato garantirà la possibilità di realizzare i trafori alpini anche con l’uso della forza…”
Minacciare di ricorrere all’uso della forza è diventato un ritornello, come dare la colpa ai comunisti d’ogni male d’Italia: per i rifiuti, per le occupazioni, per l’ordine pubblico, per la sicurezza (anche se ha militarizzato le città, i risultati non sono buoni)… Nessun commento.
Conclusione: non è fascismo!
Sono stanco, ma penso che queste poche citazioni possano bastare per concludere: non è fascismo!

1 commento:

Anonimo ha detto...

nacqui neell'ormai lontaano 13 gennaio 1.935; del fascismo ho dei ricordi paurosi, ho assistito da bambino, in campagna, nascosto dietro una siepe, i fascisti bastonare e puurgare un povero vecchio canuto; costui mori dopo qualche giorno. Ho tremendamente paura che, grazie all'attuale goverso le squadracce si stanno allenando. di esmpi in tal senso ormai ce ne sono sin troppi.