04 marzo 2008

UN NUOVO SOGGETTO POLITICO E’ POSSIBILE

Avrei voluto essere all’Assemblea dei democratici laici, liberali e socialisti di Firenze, ma avevo preso un impegno a Genova. Ho letto, comunque, con interesse i resoconti ricevuti sui quali desidero esprimere alcune considerazioni.
Il messaggio scaturito dall’assemblea (“comunque vada la vicenda elettorale ci saranno già… persone circoli, associazioni ad iniziare una nuova storia”) non è del tutto chiaro, forse perché i riferimenti ideologici di partenza sono diversi, così come i percorsi per arrivare all’obiettivo di ”un soggetto nuovo da costruire tutti insieme”.
Mi trovo, pertanto, d’accordo con Cariglia quando afferma: “vogliamo che laici, liberali e socialisti contribuiscano tutti a costruire una cosa più grande, non interessa essere ospitati nella piccola cosa di questo o di quello”.
Il problema non è “la piccola cosa”, ma i contenuti ideologici e il progetto di società che ne derivano. L’unico collante che permetterà a soggetti diversi di stare assieme è un progetto comune che guardi al futuro con ottimismo; l’utopia, che ha permesso ai nostri padri, mirando alla costruzione di una società ideale, di realizzare passo passo riforme di giustizia sociale e d’emancipazione delle classi più sfortunate. Sarà questo il cammino, arduo e difficile che non ammette ipocrisie, che potrà permetterci di recuperar, innanzi tutto, “la gente che ha creduto in noi nel passato”. Su quest’ipotesi di partenza possiamo costruire “una cosa più grande”.
Manteniamo i comuni valori di libertà, di giustizia, di solidarietà e di laicità dello Stato e buttiamo a mare i vecchi schemi della politica che non ci permettono di intercettare il nuovo.
Sono gli stessi ostacoli di cui parla Baldini che lucidamente afferma che “manchiamo prima di tutto per colpa nostra: per i nostri vizi che ci spingono al settarismo irrazionale”.
Che cosa fare in questa campagna elettorale? Non è semplice e, se accettiamo l’analisi fatta da Baldini, non ci rimane, ma occorrerebbe un confronto serrato su questo tema che è sicuramente legato al futuro, che guardare al Partito Socialista, unica fiammella, ad oggi, che ci tiene legati all’Europa riformista”.
Non so quali siano i retroscena che portano all’affermazione perentoria che “non sarà quello che propone Boselli”, ma senza Boselli e i socialisti che raccoglie, indipendentemente dai tanti errori da lui e dai suoi collaboratori certamente commessi, non si può costruire quel soggetto politico “nuovo” cui tutti tendiamo. Non dimentichiamo che, nonostante tutto, Il Partito Socialista corre da solo e ha bisogno di nuova linfa per iniziare una decisa opera di rinnovamento generazionale.
E’ con esso, compagni e amici, che occorre trovare un’intesa elettorale da subito che andrà perfezionata a partire dal 15 Aprile per dare sostanza alla speranza di tanti italiani.
Caro Cariglia, con i no perentori non si costruisce niente. Qualche volta, per la riuscita di una causa, occorre, se opportuno, fare, non uno, ma più passi indietro. Saremo tanti ad apprezzare.

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