16 marzo 2008

IL TIBET INSANGUINATO

Gli scontri a Lhasa tra i dimostranti tibetani, tra cui numerosissimi e pacifici monaci, e le forze di sicurezza cinesi, hanno causato almeno una cinquantina di morti tra i manifestanti.
Sono mortificato, innanzi tutto come uomo e poi come cittadino occidentale, per una così feroce violenza verso un Paese, colpevole solo di rivendicare la sua libertà.
Non dimentichiamo che la Cina ha invaso il Tibet, uno Stato libero e sovrano, nel 1949, completando l’operazione militare nel 1950.
E l’Occidente? Allora, come adesso, si limita alla protesta… Gli interessi economici occidentali in Cina sono sacri.
Gli Stati Uniti, solo alcuni giorni fa, hanno depennato la Cina dalla “lista nera” dei Paesi responsabili del maggior numero dei diritti umani (Rapporto Annuale del Dipartimento di Stato), anche se continua a negare alla sua popolazione diritti umani e libertà di base.
Ma il Tibet è forse una colonia, come la Cecenia o il Sudan…meglio, allora, non disturbare il manovratore.
Ma il governo cinese ha dimostrato una discreta disponibilità al confronto. Ha …concesso un ultimatum: o vi consegnate spontaneamente, entro Lunedì (il tempo che una colonna, si dice, di 200 automezzi blindati raggiunga Lhasa), o sarete puniti “severamente”.
E le stelle, pardon, i potenti e meno potenti della Terra stanno a guardare!
Oggi, all’Angelus, il nostro beneamato Benedetto XVI avrà parole di solidarietà per i morti e un formale richiamo a questi benedetti cinesi che osano disturbare le elezioni in questo santo Paese.
L’Occidente deve svegliarsi dal torpore in cui è precipitato e prendere dei provvedimenti unitari e gravi nei confronti di un Paese che non ha nemmeno l’accortezza dell’ipocrisia. Tra alcuni mesi avranno inizio le Olimpiadi, assegnate alla Cina per avvicinarla al novero delle nazioni civili. Ebbene, bisogna disertarle, senza se e senza ma.
Tutti i Paesi Occidentali, dall’Unione Europea agli USA!
Perfino il falco Richard Pele, ex sottosegretario alla difesa statunitense sostiene la necessità di disertare le Olimpiadi.
Se fu possibile bombardare l’Iraq, perso che sarebbe, non solo possibile, ma necessario boicottare le Olimpiadi e sospendere gli “affari” con la Cina, che le armi di distruzione di massa li ha per davvero.
Ma l’ipocrisia occidentale non ha limiti: basta pensare alla recente visita del Dalai Lama in Italia quando, né le autorità politiche né il portatore di pace, Sua Santità Ratzinger, lo hanno ricevuto.

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