13 marzo 2008

LA CHIESA IMPERVERSA, VELTRONI…BEATO S’ACCONTENTA

Avevo scritto il 13 Febbraio e ribadito il 29, che “la Chiesa sarà la vera protagonista della campagna elettorale”.
Quanto emerge dalle dichiarazioni di Veltroni e del suo entourage, e quanto si legge in “la Repubblica” dell’11 Marzo, non fanno che confermare i timori di un attivismo clericale senza precedenti che dimostra se ce ne fosse bisogno l’ingerenza della Chiesa nella politica italiana e la prostrazione servile di una classe politica parassitaria e senza idee che, invece di conquistare l’elettorato con le cose da fare legate ai problemi contingenti delle famiglie, si preoccupano di ingraziarsi le fameliche gerarchie del Vaticano che hanno come unico obiettivo di riportare l’Italia all’epoca del papa-re.
L’agenda elettorale, i tempi e i contenuti sono dettati dal Vaticano. Così i partiti, se escludiamo il Partito Socialista, fanno a gara a chi darà di più, a chi meglio si prostituisce. Il primo…comandamento degli accattoni di sacrestia è non urtare la suscettibilità della CEI, di Ruini, di Betoni o di Bagnasco….
I temi sgraditi alla Chiesa sono diventati tabù. Guai a parlare dei cosiddetti DICO o della 194 come legge di civiltà, o della scuola da valorizzare. Guai, insomma, a parlare dell’affermazione dei diritti legati alla laicità dello Stato.
Ai toni intimidatori di Bertoni, Veltroni con orgogliosa dignità risponde con una telefonata giustificativa e, alfine, può dichiarare: “Io avevo già ricevuto assicurazioni dal Cardinal Bertoni” che la Conferenza dei vescovi sarebbe stata neutrale rispetto agli schieramenti.
Veltroni, quindi, si accontenta della prolusione di Bagnasco che conferma “la linea di non coinvolgimento…in una scelta di schieramento politico o di partito”, ma…c’è un ma, pregno, come li chiama Veltroni, di “sollecitazioni”.
L’aumento dei salari minimi, la difesa del potere d’acquisto delle pensioni, le iniziative per le case, la maternità, la sicurezza del posto di lavoro, sono nei programmi dei partiti e, quindi, potremmo considerarle, anche se con tanta buona volontà, come sollecitazioni.
Ma non si può accettare come sollecitazione la raccomandazione ai cattolici di “fronteggiare con determinazione il rischio di scelte politiche e legislative” in contrasto con i fondamentali principi antropologici ed etici, con particolare riguardo alla tutela della vita umana, alla tutela della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna con l’esclusione di forme d’unione diverse.
Né è meno invasivo il richiamo ad una scienza priva di limiti etici: “Quando essere umani, nello stato più debole e indifeso della loro esistenza, sono selezionati, abbandonati, uccisi o utilizzati come puro materiale biologico”.
Tutto ciò, democratico Veltroni, è inaccettabile, perché non ammette confronto dialettico, è il dictat di un’autorità oscurantista che nei secoli si è macchiata di colpe molto gravi, fino al genocidio e che oggi, solo una classe politica asservita e pavida sta facendo resuscitare.
Povera Italia! Se i padri del Risorgimento ritornassero, solo per un attimo, si pentirebbero della loro opera e ritornerebbero di corsa nelle loro tombe, delusi e mortificati.

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