01 febbraio 2007

NAPOLITANO, IL PAPA E I PACS

Avevo già scritto (12/01/07) in merito all’ingerenza della Chiesa (Città del Vaticano) sui problemi riguardanti elusivamente lo Stato italiano, Stato laico la cui Costituzione tutela tutti i cittadini della Repubblica nella fruizione dei diritti dell’uomo.
Anche gli omosessuali, cari eminenze, sono uomini e cittadini italiani e in quanto tali godono dei diritti universalmente riconosciuti.
Anche i conviventi (tra l’altro alcuni – o tanti? – parlamentari convivono o sono divorziati…e godono già di una legge ad hoc).
A proposito dei PACS è molto grave che la Chiesa menta, facendo credere che i PACS vogliono sostituire e distruggere l’istituto della famiglia tradizionale: non è così.
Come le capita spesso la Chiesa lancia anatemi e non si accorge che l’umanità (il Cristianesimo ne è una parte e nemmeno la più numerosa) cammina, progredisce e prende consapevolezza dei diritti…anche di quelli degli altri. E la morale, poiché non è valore esclusivo della Chiesa, non si può imporre né con la violenza delle parole né con condanne più o meno velate (condanna del relativismo perché mina l’integralismo o assolutismo cattolico).
Lo stesso atteggiamento (una vera e propria crociata) la Chiesa assunse riguardo al divorzio e all’aborto. Oggi l’Italia in conseguenza di quelle leggi non è peggiore di prima, ma è più europea e più civile.. I divorzi non hanno lacerato “la famiglia” così come l’aborto non ha limitato le nascite.
Abbiamo solo due strumenti in più in difesa della famiglia (non basta perché sia tale l’unione di un uomo e di una donna) e della salute delle donne.
Dice il mio amico: “Ma la Chiesa fa il suo mestiere. Mica puoi tapparle la bocca”.
Certo. Un proverbio della mia terra dice: “Cu è cchiù fissa carnevali o cu ci va appressu? (Chi è più stupido carnevale o chi lo segue?”. Sinceramente chi lo segue.
Così, oltre alle genuflessioni di tanti politici si destra e di sinistra, abbiamo assistito allo squallido spettacolo offerto dal presidente della Repubblica (troppe esternazioni e non sempre a proposito) che da Madrid ha dichiarato: “Dobbiamo tener conto delle preoccupazioni del Papa e trovare una sintesi con la Chiesa sui PACS”. Intollerabile!
Come intollerabili sono statele risposte pervenute (Rifletta Presidente, rifletta!):
Monsignor Sgreccia, presidente della pontificia accademia della vita: “…malgrado le parole di buona volontà pronunciate dal presidente Napoletano, la Chiesa non potrà mai scendere a compromessi…i diritti ed i doveri delle singole persone cono gia contemplati dal Codice Civile. Basta applicarlo”.
Monsignor Betori,segretario della CEI: “…noi non potremmo accettare un compromesso o una mediazione al ribasso che implicasse una rinuncia ai principi, ciò che i cattolici e la Chiesa non possono fare”.
Data l’arroganza e la chiusura evidenti e poco rispettose, padre Lombardi, portavoce del Papa, cerca di zuccherare la pillola, che sempre amare è, dichiarando apprezzamento per l’intervento di Napoletano ma concludendo il suo intervento televisivo (!) chiedendosi come si possa arrivare a una conclusione che “ tenga nel dovuto conto le posizioni manifestate dall’autorità della Chiesa in Italia (incarta e porta via)”.
Concludo, facendo mie le parole di Cacciari “…Non condivido l’impostazione di Napolitano. Io devo muovermi come uno Stato laico, non è pensabile sentire cosa pensa la Chiesa per fare una legge. Non devo dipendere dalla Chiesa, altrimenti verrebbe meno la concezione stessa dello Stato. Certo, la Chiesa va ascoltata, come vanno ascoltati tutti, non per cercare compromessi o mediazioni.
Per un cristiano questa non è mica una questione di fede, non stiamo parlando di Gesù ma di due persone che si amano e vogliono vivere assieme”.

Nessun commento: