08 febbraio 2007

IL CALCIO E LA VIOLENZA

Molto bella l'immagine delle finestre rotte. Ma chi le ha rotte? Chi li rompe?Moto spesso ci si sofferma all'effetto e non andiamo alla causa. E così pagheranno le incolpevoli vittime e gli ultras organizzati (da chi?), mentre i veri responsabili o i corresponsabili rilasceranno dichiarazioni di biasimo "contro i soliti criminali" e di solidarietà verso le famiglie delle vittime.Il calcio nella sua massima espressione è gestito da uomini di affari(Berlusconi - Galliani, Lotito, Zamparini, Sensi, Preziosi, Moratti.....) che investono il loro denaro e con i loro atteggiamenti e le loro dichiarazioni di fine partita (a caldo) o infrasettimanali (a ragion di causa...loro...) contribuiscono ad avvelenare il clima, lanciando accuse verso tutti, lamentando ingiustizie e favorendo il clima di sospetto che è l'anticamera della violenza.E delle molte trasmissioni televisive, dove molti giornalisti danno il meglio di sè tanto da rasentare la rissa vogliamo parlarne, o ci accontenteremo della logica trasmissione di approfonfimento che cerca le colpe degli altri e mai le proprie?Se i presidenti stessero zitti e si interessassero ad una sana amministrazione delle società, se i giornalisti si limitassero a commentare i risultati del punto di vista sportivo (è uno sport il calcio?) dimenticando di essere "tifosi rissosi", se i conduttori televisivi dimenticassero l'audience", se le pene fossero certe, se gli allenatori si assumessero le colpe delle sconfitte o riconoscessero la bravura degli avversari, se.....se...Mi rendo conto dei troppi "se", ma se vogliamo salvare il calcio, bisogna affondare il bisturi e cercare tutte le possibili cause della grave malattia prima che sia troppo tardi.

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