22 giugno 2006

IL CAIMANO E LA MALEDUCAZIONE

Ancora una volta, ma non sarà l’ultima, il Caimano mostra tutto il suo disprezzo per chi non la pensa come lui, signore e padrone.
Il populista-maleducato usa una terminologia degna del peggiore dei ragazzi di strada che un’attenuante almeno ce l’hanno ed è la loro precarietà sociale, economica e culturale.
Ma un ex presidente del consiglio, lasciamo perdere tutto il precedente dell’imprenditore capace o studente alla Sorbona (così ha dichiarato), non può cadere così in basso e, considerando i precedenti (kapò, coglioni…), sembra proprio che questo sia il suo linguaggio abituale. O rappresenta il suo modo di mostrarsi forte e determinato e il linguaggio, si sa, fa immediatamente colpo tra la gente (così si fa…cantagliele pure a questi…).
Sono in tanti, frustrati di ogni tipo, umiliati dalla vita e tartassati da ogni forma d’ingiustizia, a vedere nel Caimano il loro portabandiera, colui che, novello Zorro, li salverà dallo strapotere delle istituzioni “occupate militarmente” dalla sinistra.
Mi chiedo come sia possibile assistere a un simile degrado del linguaggio divenuto specchio della decadenza dei rapporti umani che non sono altra cosa dei comportamenti politici.
E’ possibile che non si riesca a mettere un freno agli sproloqui di un personaggio che nessuno al mondo sicuramente c’invidia?
Un personaggio, che nella sua strana coerenza è sempre pronto a ritrattare con la stessa facilità, non faciloneria, quanto ha dichiarato un attimo prima, quale messaggio di fiducia può darci?
Ma forse la colpa è dei cittadini italiani (o di quella metà cui si rivolge la CdL) che non hanno capito, non si sono calati nel momento contingente, né hanno recepito i toni e, cosa grave, non si sono calati nell’animo del personaggio, altruista come può essere un padre.
E poi, ma dove sta scritto che le parole hanno un senso, intendo un solo senso…
E’ giusto che ognuno dia l’interpretazione autentica delle parole proferite.
P.S.
Dichiara l’on. Berlusconi: “Nessuno italiano può sentirsi degno di essere tale se non sarà andato a dare il proprio sì alla riforma che darà a questo paese più democrazie e libertà.”
Interpretazione autentica: intendeva riferirsi solo a chi non andrà alle urne.
Interpretazione del presidente emerito Cossiga: “ E così, oltre che immorale, sono indegno di essere italiano!...”
Cologno 22,06,06

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