16 giugno 2006

I PRIVILEGI N. 3: I POLITICI ARRAFFONI (L. n. 43 dell’1/2/2006)

La legge n. 43 dell’1/02/06 sulle “professioni sanitarie”, varata dal governo Berlusconi ma votata pure dall’opposizione (i punti di convergenza tra governo e opposizione si trovano…basta cercarli), così modifica il comma dell’art. 3 bis del DL 30/12/92:
“…Gli aspiranti devono essere in possesso dei seguenti requisiti: …….b) esperienze…..ovvero espletamento del mandato parlamentare di senatore o di deputato della Repubblica nonché di consigliere regionale.”
Dell’invadenza della politica tutti ne parlano, anche i nostri “dipendenti – parlamentari”, specie se sono inquadrati dalle telecamere. Eliminare, eliminare, eliminare…. Ma non fa niente nessuno per eliminarla in quanto, diciamocelo francamente, i parlamentari (certo non si può fare di tutta l’erba un fascio….ma , allora, perché tutti hanno votato la Legge n. 43?), cercano di raccogliere (arraffare non suona meglio?) quanto più possono. In questo caso per meglio gestire il bene comune. (Ma che cos’è il bene comune? Esiste una pur minima etica del bene comune? E poi, comune a chi? ….che domande del c….!).
Trovo singolare, oltre che ingiusto, che i politici (trombati dai cittadini o, vista la legge elettorale, dai loro stessi partiti nell’atto della compilazione delle liste elettorali bloccate), possano accedere a quelle professioni manageriali riservate, prima, a personale qualificato (laurea ed esperienza dirigenziale di almeno 5 anni) e, quindi competente.
Nessuno mette in discussione che i dipendenti – parlamentari abbiano durante il loro mandato accumulato esperienze e capacità decisionali (chi li certifica, i rispettivi presidenti di camera, senato e regione o i partiti che li hanno portati in parlamento?) ma, sicuramente , non competenze specifiche. Ma , si sa, i nostri dipendenti – parlamentari hanno competenze universali!
E così, ancora una volta, il cittadino qualunque, quello che era ( è ) convinto nella sua ingenuità di realizzare il lavoro dei suoi sogni per cui ha sacrificato parte della sua vita, si vedrà scavalcato (inesistente essere, ectoplasma…) da un politico, magari da uno di quelli, tanti, che non sa che la Rivoluzione Francese è antecedente all’Unità d’Italia (antecedente… cosa?).
Ieri c’era il raccomandato da cui difendersi, oggi c’è il suo ex protettore!
I partiti, le nuove SpA della politica, stanno occupando ogni settore della vita pubblica: è, per rimanere in tema, una metastasi ormai incontrollabile.
Noi cittadini-elettori , in quanto dotati di ragione, non dovremmo fare, ma lo facciamo, come gli struzzi, che nascondono la testa nella sabbia perché noi….rischieremmo di morire asfissiati.
Mi chiedo: cosa occorre fare per avere una politica pulita, una classe politica meno famelica e, come afferma, al servizio del cittadino suo datore di lavoro?
L’unica arma democratica che ci rimaneva era il voto di preferenza, ma la trasformazione dei partiti in SpA l’ha resa inservibile.Cologno 15,06,06

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