29 dicembre 2008

RATZINGER A GAZA PER L’ANGELUS

È Natale. In quella che è detta Terra Santa invece delle campane, si odono i tristi suoni delle sirene. Invece dei giochi d’artificio si vedono i fuochi di guerra; invece delle grida di gioia sin sentono le urla strazianti dei feriti e dei genitori che cercano i figli…a scuola o per strada.
Il dolore appare nei nostri teleschermi, durante il cenone e la gioia del ritrovarci in famiglia. Immagini lontane che non interrompono nemmeno per un attimo il nostro sorriso, sulle quali più non ci soffermiamo.
Abitudine e cinica indifferenza di un mondo che individua la solidarietà nell’elemosina o in una ripetitiva e retorica omelia domenicale, l’Angelus, che ci libera la coscienza senza farci indignare, senza farci nemmeno pensare che anche questi attacchi indiscriminati sono crimini contro l’umanità e dovrebbero essere perseguiti.
È Natale. Siamo tutti più buoni, si dice, e più disponibile verso il prossimo. Si parla di amore evangelico, di riscatto, di povertà, ma si delega sempre agli altri…come fa il Santo Padre, come fanno i potenti della Terra e i potenti (chiamiamoli così per carità cristiana…proprio perché è Natale) italiani, il Berlusconi amico dei potenti cui tutti chiedono consigli. In quest’occasione basta Frattini: esprime solidarietà a Israele per i missili di Hamas e chiede, però, che si limitino le escursioni aeree perché causano dei morti. Il bravo Frattini sa che i raid israeliani causano morti…e ha avuto pure il coraggio di dirglielo! Siamo sulla buona strada!
È Natale ed io sono incazzato per l’ipocrisia delirante e per l’indifferenza del mondo dei benestanti e benpensante.
Così mi viene naturale chiedere a Ratzinger di leggere la sua omelia nella striscia di Gaza, ai potenti di festeggiare il capodanno nella piazza di Gaza, se ancora ne esiste una, a Frattini e al presidente dell’UE di recarsi con i rispettivi parlamenti al completo in mezzo ai palestinesi quando le sirene danno l’allarme dell’imminente bombardamento chirurgico.
Credo che per questi sepolcri imbiancati, che hanno fatto dell’ipocrisia il loro credo, che dal calduccio delle loro stanze osano dispensare consigli e sanno tutto sull’etica e sulla povertà, pur non avendola mai conosciuta, sulla tragedia della guerra che non hanno mai provato se non attraverso le immagini, credo proprio che non avranno né il coraggio né la voglia né la capacità di lasciare le calde case e le abbondanti corti di baciamano.
La classe politica italiana, destra sinistra centro, è compatta nello schierarsi a favore dell’esistenza di Israele minacciata dai missili di Hamas, molti dei quali artigianali, e non si preoccupano dell’esistenza della Palestina distrutta dai raid della flotta aerea israeliana…tanto non sono ancora una Stato e poi…sono dei terroristi che fanno di tutto per fermare il processo di pace israelo-americano così vantaggioso…….

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