19 giugno 2008

L’ARTICOLO 12 DEL DECRETO SICUREZZA

Per Benedetto XVI e la gerarchia ecclesiastica l’attuale governo Berlusconi è quanto di meglio la Provvidenza, dall’alto della sua saggia e giusta imponderabilità, potesse darci.
Berlusconi, ormai unto e bisunto uomo della Provvidenza, subito ricambia e inserisce nel decreto sulla sicurezza, nell’aticolo 12, un piccolo obbligo delle autorità competenti, nel caso l’indagine coinvolga un religioso cattolico, “di informare l’autorità ecclesiastica”. Se l’indagato è un Vescovo bisogna informare il Cardinale Segretario di Stato del Vaticano.
Tutto ciò ovviamente si svolgerà in gran segreto, senza pubblicità. Non per via della Provvidenza, s’intende, impegnata in altro, ma per non ledere i buoni rapporti tra due Stati sovrani, uno per la verità più sovrano dell’altro, e per non buttare i fedeli nelle ambasce.
Cosa può fare un prete in Italia, non è mica un imam fiancheggiatore e lui stesso terrorista.
- Può rubare, interviene il mio amico.
- Ma dai, con tutti i soldi che gli passa lo Stato!
- Potrebbe circuire, incalza il mio amico, donne e bambini.
- Già lo fa e legalmente a partire dalla scuola materna insegnando coattamente il catechismo, e nel suo messaggio è l’amore…
- Ecco, l’amore…la pedofilia, lo stupro…
- Con l’articolo 12 del decreto il Vaticano sarà costretto ad intervenire perché correttamente informato e punirà l’interessato con le pene…dell’inferno e, appurata la verità, potrà procedere al trasferimento ad altra parrocchia.
P.S.: Solo un provvedimento di cortesia reciproca, come si può ben vedere, perché il Vaticano si aspetta altro: il finanziamento alle scuole cattoliche, l’obblio sui problemi bioetici, la verifica(?) della 194, la pillola del giorno dopo, il divorzio…aspettiamo.

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