17 giugno 2008

CI RISIAMO: UN’ALTRA LEGGE AD PERSONAM

Il presidente Napolitano e il capo dell’opposizione Veltroni si stanno accorgendo che le aperture al dialogo di Berlusconi erano solo di facciata e riguardano due categorie di gonzi: i rappresentanti delle istituzioni, quali i sopraddetti sono, e i cittadini italiani, il popolo cioè delle televisioni, le sue e quelle in prestito, ai quali dirà: “Avete visto? Io apro e loro mi chiudono la porta in faccia”. Al resto ci penseranno Vespa, Fede e i tanti scalatori di “carri”.
Il lupo perde il pelo (il premier ha guadagnato una statica capigliatura alla diabolik) ma non il vizio e, nonostante le favole, vedi “Cappuccetto Rosso”, c’è ancora chi crede che il carattere del lupo possa cambiare. Lasciamo perdere gli italiani teledipendenti e tesi ad imitare le gesta del super Silvio, ma Napolitano, ma Veltroni…ma dove vivete? Politico di lunghissimo corso il primo e di lungo corso il secondo, passi per le favole (Fedro, Perrault…si perdono nel tempo dei ricordi), ma il capolavoro della bicamerale con D’Alema all’amo è grave cosa averlo dimenticato.
Fra cinque anni avremo un presidente della Repubblica, che Dio per intercessione di Ratzinger ce lo mantenga in salute, con un processo pendente, anzi sospeso da un suo emendamento ad un ddl e da un rinnovato lodo Schifani, l’attuale presidente del Senato (seconda carica dello Stato) e destinatario di una lettera del premier con la quale dispone la sospensione di un anno per tutti i processi per i reati commessi fino al 30 Giugno 2002 (“uno fra i tanti fantasiosi processi che magistrati d’estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica”, Mills – Berlusconi riguarda fatti avvenuti fino al 29 Febbraio del 2000).
La lettera stabilisce inoltre che “nella formazione dei ruoli d’udienza e nella trattazione dei processi il giudice assegna precedenza assoluta a quelli con la pena dell’ergastolo e della reclusione superiore a 10 anni”. Per i processi che comportano una pena inferiore e si riferiscono a reati che subiscono frequentemente i cittadini c’è, come abbiamo visto, la sospensione di un anno nella attesa di una ormai sempre rimandata riforma.
Per evitare che qualche cavillo venga trovato dal solito giudice di sinistra, si ha la sospensione immediata di processi “che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell’udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado”. E’ il caso chiaramente del processo Mills – Berlusconi, che dovrebbe giungere a conclusione nel mese d’Ottobre per il quale è prevista una sentenza di condanna superiore a cinque anni di detenzione per corruzione, ergo…
Nonostante Veltroni e Casini per l’opposizione e il presidente Napolitano gli chiedano, direttamente e indirettamente, di ritirare l’emendamento, La reazione di Berlusconi è uno schiaffo agli uni e all’altro. Che altro rappresenta la lettera a Schifani, se non il famoso “me ne frego”.
Tra i tanti pareri mi sembra opportuno citare quello del costituzionalista Stefano Merlini: “Si rischia di colpire il principio della separazione dei poteri. Con l’ordine di priorità e ancor più con la sospensione d’alcuni processi c’è un’espropriazione temporanea, ma totale, delle funzioni giurisdizionali dell’autorità giudiziaria”.
Per mantenere intatto le funzioni del nostro sistema giudiziario sarebbe opportuno farla finita con la solita querelle “processo a Berlusconi si, processo a Berlusconi no”. Il Parlamento metta il veto non solo ai processi che LO riguardano ma anche alle possibili indagini o supposizioni e sulle due aule parlamentare e giudiziarie venga iscritta la frase: “Lui è al di sopra di ogni giudizio terreno”.

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