07 maggio 2008

QUALCHE RIFLESSIONE SULL’ARCOBALENO DI SINISTRA

Destra, sinistra, centro e le relative combinazioni che noi italiani conosciamo bene, hanno un comune denominatore: una concezione della politica vecchia perché fatta da politici vecchi non solo, quindi, anagraficamente.
Da quanto emerso dalle elezioni, facendo i conti della serva, con tutto il rispetto per lei, visto il gran numero d’Italiani che vivono al di sotto della soglia di povertà, è chiaro che le ideologie del Novecento, strumento primo del nostro recente, ma ormai passato, benessere, hanno ricevuto un colpo mortale. Il più antico e il più glorioso partito italiano (quello dei Turati, dei Pertini e dei Nenni) di fatto non esiste più, i partiti della coalizione elettorale arcobaleno sono al di sotto della soglia del 4% ma, grazie alla legge del rimborso elettorale (nonostante un referendum abbia abolito il finanziamento pubblico ai partiti), per cinque anni manterranno gli apparati e urleranno nelle piazze la loro difesa dei lavoratori, chiedendo (sarà poi vero?) una moratoria delle morti bianche, una legge che metta al bando le fonti d’inquinamento, un’altra per produrre energia pulita, un’altra ancora per dare la casa a chi non l’ha, vorranno risolvere il conflitto d’interesse o annullare le leggi ad personam o una giustizia più veloce che dia la certezza delle pene. E infine, che le città siano vissute in sicurezza, che l’informazione sia libera, che finisca il duopolio nella TV e si applichi la direttiva europea su Rete 4 e tanti e poi tanti altri provvedimenti…
Che ne sarà di Pecoraro Scanio, di Diliberto, di Mussi e di Bertinotti…di quella sinistra che per due volte al governo, ne è stata la causa della caduta, senza pensare, come ogni politico deve fare, alle conseguenze per quel popolo di cui a parole vogliono il benessere.
Povero Bertinotti, privato dei salotti televisivi; povero Diliberto…ma lui è occupato a cercare la falce e il martello perduti assieme alla stella di Lenin (o di Stalin?) e un qualsiasi corteo di protesta dove comparirà in prima fila lo troverà sempre; povero Pecoraro interessato a ritrovare il verde pascolo nascosto da collinari discariche che assieme a Matteoli ha contribuito a creare.
Mentre i giovani corrono, cari politici dello strapuntino e della poltrona, fatti fessi dal duo Berlusconi – Veltroni e dall’arroganza d’essere necessari, i vecchi, i poveri di spirito arrancano.
Anche se ormai siete entrati nel personaggio, se volete che ancora qualcuno in Italia si ricordi della sinistra lasciate il passo ai giovani nella speranza che almeno loro avviino un serio confronto a sinistra, creando le basi di un nuovo sogno.

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