17 maggio 2008

LA VERGOGNA DI NAPOLI

La vergogna di Napoli non è la spazzatura, ormai fa parte del paesaggio, ma sono le immagini surreali, visti in TV, di una colonna di Api contenenti poveri suppellettili e povere persone, che si allontanava dal campo di Ponticelli in fiamme, mentre la gente esultava, come se San Gennaro avesse per incanto fatta sparire la “monnezza”.
Napoli è Genova, è Pavia, è Bologna, è Treviso, sono le periferie di tutte le nostre città, è l’Italia che non sa accogliere, che fa la guerra agli emerginati, come ce ne sono tanti tra i nostri connazionali.
E i giornali e i politici con qualche distinguo, talvolta strumentale, non lo dicono ma lo lasciano intendere, giustificano: in fondo questi rom, sporchi, ladri, incivili, se la sono cercata!
A Roma i rom dei campi loro assegnati hanno paura e così organizzano ronde notturne per evitare le bottiglie molotov.
Cosa accadrà se la ronda dei “cittadini per bene” s’incontrerà con la ronda dei rom che causerà l’intervento delle pattuglie miste previste dal piano di sicurezza del ministro Maroni? E se tutto ciò creerà più disordine e insicurezza, com’è possibile, verrà costituito sull’esempio brasiliano lo squadrone della morte?
Una guerra di tutti contro tutti, ovvero una guerra tra poveri, abitanti delle periferie, rom e clandestini, poliziotti…mentre Ballarò, Porta a porta, matrix e talk show vari, avvalendosi di valenti sociologi e dei soliti tuttologi e previdenti politici ( io l’avevo previsto…anch’io…no eri dall’altra parte) cercano di spiegare le cause del fenomeno e si troveranno d’accordo, destra e sinistra e pingponghisti, nel trovare l’unica soluzione al momento possibile: allontanare dall’Italia i rom e tutti i clandestini e no che sono venuti in Italia a creare un clima d’insicurezza e di disordine prima impensabile. E mentre Vespa si strofina le mani sorridendo, il pubblico soddisfatto applaude.
Povera Italia come sei caduta in basso!
Post Scriptum
Una donna romena di 38 anni, occupata in una cooperativa di pulizie a Roma, viene violentata dal titolare di un call center; tre ragazzi, tutti italiani, uccidono una minorenne a Niscemi dopo aver fatto sesso; all’uscita della discoteca un giovane viene ucciso a calci da un gruppo di coetanei, anch’essi italiani…
L’elenco potrebbe continuare, ma i media e i politici di casi come questi non si curano, non mettono in guardia i cittadini sottolineando la nazionalità dei delinquenti, non fanno audience, non fanno vendere giornali né portano voti.
Sarebbe giusto, in un mondo in cui il perdono non si nega a nessuno, che il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio chiedessero scusa per i fatti accaduti, come succede nei Paesi civili.

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