27 dicembre 2006

VICENDA MEOCCI n. 3: IL CONSIGLIO DI STATO

Anche il Consiglio di Stato ribadisce che Mocci non poteva essere nominato direttore generale della RAI perché incompatibile e conferma le multe: Meocci dovrà pagare 373 mila euro (9 mesi di stipendio), la RAI 14.3 milioni (…tanto il canone è stato aumentato e i cittadini utenti si ritroveranno a ripianare i debiti da altri prodotti)
Il diessino Fabrizio Morri fa ricadere la colpa della multa sui cinque consiglieri nominati dal centro destra che votarono Mocci.Giusto, ma non basta perché, se è vero quello che successe nei giorni 4 e 5 Agosto d2l 2005, il rappresentante dell’azionista di maggioranza (cioè il tesoro) si è reso responsabile della nomina di Meocci, concedendo, dopo aver dato l’imput (suggerimento?), la copertura assicurativa anche in caso di rischi gravi (la nomina di Mocci, data la riconosciuta incompatibilità, rappresentava un rischio grave. Per me ha rappresentato un grave atto di abuso d’ufficio).
Come dire: attenti, la responsabilità della nomina è vostra, ma l’attuale copertura assicurativa non prevede i rischi gravi (incompatibilità)…chiedete l’estensione, dopo averla deliberata, e vi sarà concessa…
“Ma allora c’è frode”, suggerisce il mio amico.
Non sta a noi stabilirlo. C’è la magistratura.
Risulta che il pm D’Ippolito, nell’ambito di un’inchiesta sugli stipendi d’oro dei manager pubblici, sta raccogliendo documenti su sette aziende tra cui la RAI e abbia già iniziato l’indagine proprio dalla RAI.
Ribadisco quanto da me già scritto: “Le responsabilità e i nomi dei cattivi amministratori sono chiari quanto i danni arrecati all’azienda e chiari devono essere le conseguenze.”

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