11 dicembre 2006

VICENDA MEOCCI: INDAGATI I CONSIGLIERI DEL CENTRODESTRA

I consiglieri RAI Urbani (ex ministro), Petroni, Malgeri, Staderini e Bianchi Clerici son0 iscritti nel
registro degli indagati, pm Adelchi D’Ippolito, per abuso d’ufficio in riferimento alla nomina di Meocci a direttore generale della RAI.
Mi ero interessato della vicenda perché trovavo ingiusto che la RAI, cioè i cittadini, venisse multata di 14,3 milioni di euro per responsabilità ascrivibili ai consiglieri RAI di maggioranza (5 Agosto 2005, governo Berlusconi) che votarono Meocci e allo stesso Meocci che, essendo stato fino a tre mesi prima componente dell’Autorità per le comunicazioni, non poteva non conoscere la normativa che lo indicava incompatibile col nuovo incarico.
Meocci si dice non responsabile e candidamente dichiara: “Un giorno…mi hanno offerto un contratto. Era un grande premio…da rirettore generale della RAI. Ma chi riceve un premio, senza peraltro chiederlo, non ha motivo di sentirsi in colpa e non matura certo responsabilità”.
Così, dopo essere stato per sette anni il controllore della RAI, ne diventa il direttore generale, considerandolo un grande premio senza porsi nessuna domanda ( per esempio, da chi e perché?).
Ma l’aspetto più grave della vicenda riguarda i comportamenti dei consiglieri, oggi indagati, e del rappresentante del ministrero del tesoro. Questi, durante l’assemblea degl iazionisti del 4 Agosto 2005, informava il cda che la questione dell’incopatibilità era propria del consiglio e che i consiglieri non erano coperti da assicurazione in caso di colpa grave.
Niente paura…chiedono poco dopo essersi visti come cda di estendere l’assicurazione alla colpa grave. Il rappresentante del ministero estende l’assicurazione come richiesto assumerndosi in tal modo la responsabilità dell’incompatibilità…tanto paga il contribuente.
Tutto ciò accade nello spazio di una giornata.
Sembra un fil grottrsco, ma è la realtà, estendibile ad ogni livello istituzionale: se non possiamo operare come nelle nostre intenzioni si possono cambiare le regole. Nessuna responsabilità, quindi, perche i consiglieri hanno agito nel rispetto delle nuove regole (estensione della copertura assicurativa per colpa grave), tra l’altro col suggerimento indiretto e la responsabilità, ben evidente, del rappresentante del ministero.
Aspettiamo, intanto , la sentenza definitiva del Consiglio di Stato del 19 Dicembre p.v..
Confermerà le sanzioni comminate dell’Autority e la successiva e identica sentenza del TAR del Lazio? O, come spesso accade, tutto finirà a tarallucci e vino?
Vcerto la vicenda rappresenta una grave dimostrazione di arroganza del potere che ricorre a banali trucchi per affermarsi senza remore e dignità, nel totale disprezzo dei cittadini.
Le reponsabilità e i nomi dei cattivi amministratori, ripeto oggi come allora (21/07/06), sono chiari quanto i danni arrecati all’azienda e chiari devono essere le conseguenze.
Il problema, comunque, si pone nella sua oggettività e riguarda i vari livelli delle istituzioni. Mai un responsabile individuato che ripari il danno procurato. E’ sempre il cittadino a pagare per le colpe d’altri, colpevoli del loro operato in quanto sono tenuti a conoscere le leggi relative al proprio ambito di lavoro.

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