10 ottobre 2009

PRIMUS SUPER PARTES

Una bugia, potete chiamarla anche mistificazione, detta e ridetta dai media senza soluzione di continuità, diventa, per i non informati e i distratti di parte, una verità.
È quello che succede da un pò di anni a questa parte in Media-Rai e nella stampa che fa riferimento al premier Berlusconi.
Così, tutti sanno che è un perseguitato della giustizia, che l’informazione è per l’80 % in mano alla sinistra, che i giudici costituzionali sono per la maggior parte di sinistra, che il capo dello Stato è anch’esso di sinistra, che Noemi e la D’Addario sono invenzioni della sinistra, che il giudice che ha condannato la Fininvest ora Mediaset ad una supermulta ha dato un giudizio politico, che è stato prosciolto nel giudizio sul Lodo Mondadori dall’accusa di corruzione e non prescritto, che il caso Mills è una montatura, che…insomma, dietro tutto questo c’è un complotto per ribaltare quanto il popolo ha determinato legittimamente col voto.
Sgombriamo innanzitutto il campo da ogni equivoco: l’attuale governo, suffragato da un voto popolare di larghe proporzioni, è pienamente legittimo e deve, salvo complicazioni, governare.
È pure vero, però, che la delega data dal popolo non è per sempre ma limitata nel tempo. Saranno altre elezioni a stabilirne la continuità o ad interromperla.
Com’è vero che deve governare nel rispetto delle regole democratiche e della Costituzione. Deve, altresì, ricordare che i partiti della coalizione di governo non hanno raggiunto il 50 % dei suffragi ed è stato in virtù di una legge elettorale che il Pdl di trova a gestire le due camere con una differenza così alta. Ciò rappresenta non un limite al governo, ma un limite alla sua azione di depotenziamento e di continua mortificazione del parlamento, visti i 24 voti di fiducia e i continui decreti.
L’on. Ghedini, nonché avvocato personale del Presidente del Consiglio, nella sua arringa davanti alla Corte Costituzionale ha sostenuto che “la legge è uguale per tutti, ma la sua applicazione no”, mentre l’altro difensore, avv. Pecorella ha sostenuto che Berlusconi non è “primus inter pares” ma “primus super pares”. Non contento d’avere come difensori due principi del foro, ha ingaggiato anche l’Avvocatura dello Stato (poteva, essendo contemporaneamente soggetto del Lodo e oggetto, diciamo impropriamente, dello stesso? Non si è verificato un conflitto d’interessi?) che ha paventato il pericolo che l’eventuale riapertura dei processi a carico del Premier, ne limiterebbe l’azione di governo con grave danno dei cittadini.
Arroganza e mancanza di rispetto verso un organo che, seppure nella sua eterogeneità, rappresenta la più alta garanzia costituzionale! Questa è stata la linea di difesa del Lodo messa in piedi dai legulei del momento. Sembrerebbe che il complotto sia molto più di…casa di quanto il premier possa pensare!
La mia è una battuta. È certo, comunque, che l’incompetenza non può essere nascosta dall’arroganza!
Le dichiarazioni di Berlusconi, a caldo e a freddo, per strada e al telefono, assomigliano a un galeotto braccato prossimo ad essere catturato più che a un Presidente del Consiglio legittimamente eletto e nel pieno delle sue facoltà. In guerra con tutti, tranne che col suo popolo, ormai vede complotti e comunisti dappertutto. Esige rispetto ed eccede nelle offese (gli italiani coglioni, i giornalisti farabutti, Napoletano è di sinistra, niente di male se non la usasse come parola offensiva, più bella che intelligente…).
In questa squallida vicenda si distingue l’attacco al Capo dello Stato che, secondo Berlusconi, sarebbe dovuto intervenire, conoscendo i giudici costituzionali, almeno quelli di nomina presidenziale, in un’opera di persuasine ed evitare così la bocciatura del Lodo Alfano, che, al di là delle varie prese di posizione sull’operato della Corte, rimane incostituzionale per aver violato gli articoli 3 e 138 della carta Costituzionale, che non è una semplice “carta” su cui ognuno può scrivere ciò che più gli aggrada. Sono regole di convivenza che bisogna rispettare, valide per questo governo come lo sono state per i precedenti e come lo saranno per i futuri.
Questa pretesa è tanto grave in quanto non solo perché lede la dignità di ogni singolo giudice costituzionale, ma equiparerebbe il Presidente della Repubblica a un qualsiasi corruttore!
È questo che voleva Berlusconi? Non credo…saranno state la stanchezza e la delusione del momento.
Penso che Berlusconi debba pensare più a governare (nessuno vuole le sue dimissioni, tranne l’Idv…il Pd ha i suoi problemi…) e meno a polemizzare, salvo che ciò non sia una strategia per nascondere le difficoltà sue e del governo ad affrontare i veri problemi del Paese.
I cittadini, comunque, si sono stancati dell’arroganza e degli slogan suoi e dei suoi rappresentanti, vogliono fatti, quelli veri, quelli che i media narcotizzati non dicono.
Voglio esprimere, infine, tutta la mia solidarietà all’onorevole Rosy Bindi per le vergognose e triviali offese in diretta di Berlusconi. Visto lo share, penso che dopo simile exploit del premier, molte donne abbiano capito di “che pasta” è fatto e cambino atteggiamento e, soprattutto, voto.

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