17 febbraio 2009

W LA SARDEGNA

Elezioni regionali in Sardegna. Il presidente uscente Soru vince schiacciando il suo avversario: un distacco di ben dodici punti. Il PD scavalca il Pdl lasciandolo ad oltre 10 punti, un miracolo.
Il grande sponsor di Cappellini ne è uscito con le ossa rotte. Finalmente l’Italia tutta può tirare un sospiro di sollievo. Gli italiani incominciano ad alzare la testa, hanno capito che il cavaliere e la sua schiera di cortigiani non sono in grado di risolvere i gravi problemi della recessione economica; che l’ordine pubblico, nonostante l’uso dell’esercito, continua ad essere un punto non risolto e a nulla valgono i proclami televisivi; che la democrazia è in pericolo per il cinismo con cui si usano le istituzioni. Il successo non può essere attribuito solo al coraggio di Soru, ma anche alla solida struttura del PD e all’intraprendenza politica e organizzativa del suo leader Walter Weltroni.
Il centrosinistra da oggi può riprendere a sognare. Il suo progetto di società nuova, fondata su un nuovo Rinascimento culturale e politico e, grazie all’opera continua di diffusione attuata in umiltà dai “vecchi” (Rutelli, D’alema, Binetti…), già cammina. Vedremo i giovani alla guida non più di un partito bicefalo, ma di un monolite che, pur mantenendo delle diversità, riuscirà, nel rispetto della costituzione e del patto di appartenenza, ad avere un’unica posizione su i problemi più determinanti della politica a partire dalla bioetica.
Ma che cos’è questo trillo continuo? È la sveglia che, bruscamente mi fa saltare giù dal letto.
Senza nemmeno prendere il caffè, accendo la Tv e mi sintonizzo sul televideo: le elezioni i Sardegna sono state vinte da Berlusconi, Soru si è fermato al 42%, il Pd di Veltroni & company ha perso solo 11 punti rispetto alle politiche.
Il mio sogno è stravolto, eppure gli antichi sui sogni vedevano un’anticipazione della realtà, gli oracoli erano potentissimi, nessuna impresa veniva intrapresa senza consultarli.
Si vede che la nostra realtà è dura da scalfire…ci contentiamo della realtà onirica che, tra l’altro, possiamo realizzarla come vogliamo.
È ovvio, a questo punto, che alcune riflessioni politiche vanno pure fatte, che sicuramente saranno diverse dai soliti vecchi commenti dei soliti vecchi e soliti uomini di partito commentatoti a loro sodali. La destra osannerà il suo leader Berlusconi, il Pd se la prenderà con l’invadenza dei media e della campagna elettorale fatta da Berlusconi “sempre in Sardegna e con i soldi dello Stato”. Meschine giustificazioni che tentano di nascondere il vuoto profondo di proposta politica su tutti i principali problemi all’ordine del giorno dall’economia, alla giustizia, dalla democrazia in pericolo al testamento biologico, dalla laicità dello stato all’ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche…e potremmo continuare all’infinito.
Soru e il Pd hanno perso, senza appello. La sconfitta è netta, tanto netta che la domanda da farsi è una sola: Cosa ci sta a fare un partito che naviga a vista, che non ha un progetto da contrapporre a quello demagogico e distruttivo della destra, se su ogni singolo argomento le due anime, la cattolica
e la laica (?), e non trovano una sintesi, una compattezza di contrasto, senza rifugiarsi sul voto di coscienza, di comodo?
Occorre che il Pd esca dall’ambiguità programmatica, lasciando l’improvvisazione, e dando certezza ai suoi elettori, cercando di conquistare le numerosissime schede bianche, non illudendosi che siano solo di sinistra e che prima o poi ritorneranno all’ovile. Sarebbe una pia illusione se il Pd non riuscirà a recepire la disillusione di quanti avevano scommesso sul nuovo soggetto. Nuovo in tutti i sensi, nelle proposte e negli uomini, perché, lo ricordino bene i boss del Pd, se l’Italia va alla deriva, una colpa determinante e anche loro.

Nessun commento: