13 giugno 2009

IL BUON GHEDINI

L’onorevole Ghedini, nonché avvocato del premier, ha un posto fisso ad “Anno zero, la trasmissione di Santoro, scambiata per un tribunale, in quanto le trasmissioni giornalistiche d’inchiesta, finché sarà possibile farle, non possono essere lasciate ad incompetenti, male informati e pregni di fumus persecutionis che, se potessero accuserebbero d’immoralità anche la partecipazione alla festa di compleanno del figlio del premier, magari arrivando assieme ad una banda musicale su un aereo di Stato, beninteso, non per sfruttare la situazione, ma sono per fare più in fretta e ritornare altrettanto in fretta alle incombenze di lavoro. Roba da matti! Vai a fidarti!
Santoro e Vauro, sono come il gatto e la volpe di collodiana memoria. Bisogna stare sempre all’erta, sempre sul chi va là e rintuzzare ogni fruscio di penna o di parola.
Che stress, per l’avvocato Ghedini! Sarebbe meglio una seduta parlamentare con…voto di fiducia.
Il mio amico mi fa notare che l’avvocato sarebbe pure una persona gradevole ed educata, se solo non avesse il premier alle spalle e che, buon per lui, gli da anche da lavorare. Non che l’avvocato fosse prima un povero cristo, ma essere stato scelto da cotale personaggio pubblico, sempre sull’occhio delle irriducibili toghe rosse, è stato un onore di non poco …conto.
Non per questo manca di correttezza e di gentil sorriso, sempre pronto, da liberale gentiluomo, a riconoscere il valore dell’avversario, quando un tale avversario sarà presente. Finora se l’è dovuta vedere con la mediocrità fatta cristiano. La piazza, per sua somma sfortuna, oggi non offre altro, così, il povero Ghedini, è obbligato ad un confronto impari e, armato di codici e disegni…di legge, deve continuamente e con somma riluttanza abbassarsi ai piani inferiori dell’avversario.
Si vede che soffre, tanto che deve intervenire spesso, interrompendo gioco forza l’avversario per correggere tutte le inesattezze e falsità anche culturali, con quell’intercalare ormai famoso, “ma va là (accentato, onorevole?), che altro non è che la rabbia repressa di veder offesa la retorica e la verità. Sono molti, in verità, i telespettatori che pensano che l’intercalare sia espressione di supponenza e arroganza, ma si sbagliano. Si sbagliano, perché l’onorevole ha una missione più elevata da compiere: salvaguardare la buona e consolidata fama del premier che, è giusto dirlo, è il premier di tutti gli Italiani e quando s’infanga il premier s’infanga la Nazione tutta. Fa bene, quindi, l’onorevole avvocato, a stare con gli occhi bene aperti come quando ha fatto sequestrare le foto scattate a Villa Certosa, sicuramente dei fotomontaggi. Tanto ci vuol poco, con le tecniche moderne, e la sinistra in questo è maestra (il successo, ormai, lo vede in fotomontaggio), ad incollare teste su corpi nudi o seminudi, raggirando non solo gli ingenui italiani, ma la stampa del mondo intero, ormai sotto l’influenza del dottor Ezio Mauro.

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