10 febbraio 2011

IL BUON SENSO NON GOVERNA QUESTO PAESE

È disdicevole quando un potente si avvale dei mezzi che ha a disposizione, anche i più illegali, per sopraffare l’altro, il debole, o per nascondere i propri comportamenti che ne potrebbero offuscare l’immagine pubblica. Ma quale aggettivo si può usare per indicare l’azione che il presidente del consiglio, nel ritenersi perseguitato, ha intrapreso, e non solo in questi giorni, per non rispondere, come è tenuto a fare ogni comune cittadino, alle presunte – infatti, per ora sono solo presunte e lo sanno tutti i suoi parlamentari avvocati – accuse mosse dalla procura milanese di concussione e di favoreggiamento della prostituzione minorile?
Dispregiativa o indecorosa o indecente o sprezzante … ma nessun aggettivo può essere compreso se l’azione non è guidata da un delirio di onnipotenza, ormai, pur esso come l’amor proprio e la dignità, mortificato e consumato.
A me, come presumo alla maggioranza degli italiani, del colore delle sue lenzuola o di chi ci sta sotto non importa niente, anche se fare sesso con una minorenne ovunque avvenga è un reato. Ma, caro presidente, è solo un’accusa e spetta a lei provarne l’infondatezza, perché come ben sa il suo pool di avvocati, l’azione penale per il magistrato è obbligatoria e questa riguarda ogni cittadino che commette reato, in quanto, grazie alla Costituzione, tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Ciò per evitare abusi e condizionamenti che si potrebbero avere, come si hanno in molti Paesi dove la democrazia è solo di facciata e lo stato di diritto sconosciuto. Ma per fortuna, per lei come per noi semplici cittadini, l’Italia è una democrazia fondata sullo stato di diritto, per di più inserita in Europa.
Mi creda per i suoi elettori, per se stesso e per gli stessi elettori degli opposti schieramenti, vada a difendersi davanti al giudice, sicuramente davanti al suo giudice naturale, vada a esporre le sue buone ragioni, si faccia giudicare, non dia l’impressione di voler scappare … di non volersi far giudicare.
Una buona volta per tutte mostri ai cittadini le sue capacità di statista, non si contrapponga, non delegittimi i poteri dello Stato, che non sono poteri concorrenti ma poteri fondanti e cooperanti in una democrazia matura qual è quella italiana.
Io sarei orgoglioso del mio presidente del consiglio, finalmente libero da ogni presunta mania di persecuzione.
È consigliato male? E allora si liberi di coloro che la stampa definisce “falchi”. Nel suo partito ci sono eminenti costituzionalisti e uomini interregimi, chieda loro di starle vicini, lasci perdere i falsi profeti, che sempre hanno generato incomprensioni e conflitti. La nostra Italia non ha bisogno di odio né di … amore, ma di rispetto delle regole, di convivenza civile nel rispetto reciproco.
Se vuole avere l’appoggio dei suoi elettori, rinunci al mandato e misuri la consistenza dl suo carisma, attraverso lo strumento che la Costituzione le mette a disposizione: le elezioni anticipate.
Se le volete veramente potete ottenerle nel rispetto delle regole costituzionali.
Per evitare il conflitto istituzionale degeneri, per evitare che la contesa politica si trasformi in un tifo da stadio con tutto quello che vi è connesso, non basta più abbassare i toni, è necessario ormai che lei si veda per quello che è: un cittadino della Repubblica Italiana i cui diritti e doveri sono chiaramente espressi dalla Costituzione e non “il cittadino” super partes.

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