20 aprile 2009

I SOCIALISTI A COLOGNO: LA DIASPORA CONTINUA

Non c’è pace per i vecchi socialisti di Cologno Monzese. L’aggettivo “vecchi” sta a sottolineare come nella sua entità storica il socialismo a Cologno si sia fermato anagraficamente a tangentopoli. I giovani, pertanto, sono merce rara se non inesistente…qualche figlio, cugino o nipote di autorevoli personalità locali, nei cui cuori, non si può fare l’esame del sangue, permane l’ideale socialista, specialmente tra quelli che hanno trovato ristoro nelle file del Pdl. Colucciani doc, craxiani polifunzionali, riformisti senza casa permanente, insaporano col loro acume politico e col loro esempio diverse minestre (partiti) politiche.
La diaspora non si ricompone o, come sembra, non si cercano le condizioni per farlo, nonostante qualche tentativo strumentale e contingente.
A oggi, si vedono due manifesti, uno è del Nuovo (si fa per dire) Psi, l’altro dei Socialisti riformisti, una sigla nuov…issima, che risulta essere una lista civica, formata dalla vecchia lista Cantalupo rinforzata dal new entry Volpe, proveniente dal Nuovo Psi, poi “I socialisti” (o il contrario?) e prima ancora dallo Sdi. Ma lasciamo stare. L’importante è appartenere a un’area, non importa se così confusa e piena di enclave.
Se, poi, i vecchi socialisti di Cologno, cioè il Nuovo Psi e i Riformisti della lista civica, si collocano in coalizioni opposte, i primi con il Pdl e i secondi col Pd, la colpa, dicono, va ricercata nella politica locale, nel governo del territorio (area Torriani o Brico in costruzione o cementificazione verso l’alto, badiamo bene). Noi cittadini, magari socialisti, aspettiamo di conoscere ambedue le proposte per dare un giudizio di merito.
Una cosa è certa: i socialisti di Cologno hanno lasciato passare l’ultimo treno per presentarsi tutti assieme, uniti da un unico simbolo, quello del Partito socialista nato dalla Costituente, soggetto unitario della diaspora.
Sarebbe stata una scommessa motivata, che a Cologno avrebbe potuto essere vincente. Allora, come mai la diaspora continua? Perché non si è voluto presentare il simbolo con una lista di “autorevoli” compagni che troveranno, invece, sistemazione altrove?
Sicuramente, la ragione non è ideologica se guardiamo al fluido passato…e allora?
Non sta a me rispondere. Io, come tanti altri socialisti, resto in attesa di risposte esaurienti, anche se sono convinto che il simbolo del Partito socialista nato dalla Costituente si potesse e si dovesse presentare, dopo avere avviato tutti i procedimenti democratici previsti nella vita interna di qualsiasi vero partito che portano a una scelta, non tanto condivisa, quanto discussa e accettata.

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