02 agosto 2008

UN SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

“Un premier non può essere al di sopra della legge. Se devo scegliere tra me, la consapevolezza di essere innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da parte perché anche un primo ministro deve essere giudicato come tutti gli altri”. “Voglio che sia chiaro che sono fiero di far parte di uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino”.
Nel leggere queste dichiarazioni, il mio cuore si riempie d’orgoglio: finalmente il nostro Presidente del Consiglio ridiventa un cittadino…e che cittadino! Capace di fare autocritica, dandosi in pasto alla stampa! Ma dov’è andato a finire, mi sono chiesto un po’ attonito, il vecchio Bellusconi, quello delle toghe rosse e della persecuzione giustizialista? Quello, per intenderci, delle leggi ad personam e della legge al suo servizio?
Mi stropiccio gli occhi per leggere meglio e… il sogno svanisce. Infatti, il premier in questione non è Berlusconi, ma Olmert, il premier d’Israele.
Troppo bello per essere vero, impossibile, se scorriamo il suo cammino politico. Le dichiarazioni, grosso modo, avrebbero suonato così: “Un premier è al di sopra della legge. Se devo scegliere…non ho dubbi: cambio la legge perché un primo ministro non può essere giudicato come tutti gli altri. Nella mia magnanimità, mi lascio affiancare dalle altre tre alte cariche dello Stato”. “Voglio che sia chiaro che sono fiero di far parte di uno Stato in cui un premier non potrà mai essere investigato come un semplice cittadino”.
Ora che tutto è ritornato nel giusto equilibrio, mi rassereno: sono sempre in Italia e il mio presidente del Consiglio, checché ne dica questa sgangherata opposizione fatta di giustizialisti e di amebe senza speranza, è ritornato ad essere Berlusconi, l’unto, l’uomo della provvidenza, quello che vola alto con una compagnia di bandiera all’occhiello che non ha svenduta ad Air France, che per evitare il fallimento delle Poste blocca i procedimenti di riassunzione di malintenzionati precari, che per evitare gli sprechi nella sanità taglierà centinaia di posti letto e non erogherà più servizi essenziali verso i più bisognosi, che bloccherà l’inflazione che corre oltre il 4%, che nonostante gli incidenti in Francia costruirà le centrali atomiche e, soprattutto, che metterà a posto quei fannulloni di statali che rappresentano il vero cancro della spesa pubblica…

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