15 aprile 2011

BERLUSCONI RINUNCI ALLA PRESCRIZIONE BREVE

L’art. 3 della Costituzione, comma primo, così recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
La Camera mercoledì scorso ha approvato la legge della prescrizione breve, calpestando, a mio vedere, l’articolo citato.
Anche il vice direttore del “Giornale”, quotidiano della famiglia Berlusconi, Porro ha ammesso che si tratta di una legge ad personam, anche se ha addotto le solite osservazioni sui magistrati e la solita azione di difesa del Presidente del Consiglio (pdc).
I parlamentari e molti sodali del pdc giustificano la legge, considerandola la legittima reazione agli attacchi di una parte della magistratura, come un “diritto di difesa”.
La legge prevede per gli “incensurati” un accorciamento della prescrizione. In pratica, un incensurato, che commette lo stesso reato, nelle stesse condizioni e con lo stesso risultato di un recidivo, sarà premiato accorciando i tempi della prescrizione: un incoraggiamento a delinquere!
Berlusconi usufruirà della prescrizione ri-accorciata per il processo Mills che pur prescritto in cassazione, era stato condannato nei precedenti gradi di giudizio per essere stato corrotto, guarda caso, da Berlusconi.
A giustificazione di ciò ministri, sottosegretari e avvocati onorevoli, sostengono che il processo sarebbe stato lo stesso prescritto e farlo prima non cambia la sostanza delle cose. Non sono d’accordo. Intanto, come non si toglie la spina a un malato terminale prima che la morte non sopraggiunga naturalmente, allo stesso modo non si sancisce la morte di un processo per sopravvenuta prescrizione breve. Tra l’altro il processo, senza l’accorciamento dei tempi della prescrizione, arriverebbe almeno alla sentenza di primo grado che potrebbe liberare di ogni accusa il pdc, dando ai cittadini l’immagine di un pdc libero da colpe e vittima della magistratura rossa di Milano.
Il governo e la maggioranza che lo sostiene con l’approvazione di questa legge saranno responsabili della morte di migliaia di processi e le famiglie non avranno giustizia. È il caso della Clinica Santa Rita di Milano, del processo Cirio, del processo Fincantieri di Palermo, del processo Eternit, del processo Ilva di Taranto, del Rogo Thyssenkrupp di Torino, del crollo della Casa dello studente de L’Aquila, della strage di Viareggio o delle numerose morti sul lavoro …
Bravi, bravi per davvero! Per salvarne uno ‘ più eguale degli altri, non si dà giustizia ai cittadini con una legge che è con tutta evidenza anticostituzionale.
Per non parlare del comizio del pdc all’uscita dal Tribunale davanti al suo popolo. Un discorso che ha messo in tutta evidenza il conflitto tra le istituzioni, o per essere precisi il conflitto che il pdc ha scatenato contro la Magistratura. È stato un discorso eversivo o, se non lo è stato, che cos’è stato?
Un Paese democratico si fonda su regole certe (la Costituzione) e quello che si chiede ai politici è rispettarle per evitare l’anarchia e la decadenza istituzionale, tenendo presente che precipitare è sempre più facile che risalire.
Fare il presidente del consiglio è stata una scelta di Berlusconi, nessuno gliel’ha imposta e adeguarsi alle regole è la normalità del vivere politico, in quanto i politici, tutti in politici, devono avere un comportamento irreprensibile e servire da esempio. Io, convinto che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva, sarei soddisfatto e capirei la buona fede di Berlusconi, qualora approvata definitivamente la legge, rinunciasse della prescrizione breve.
Perché non lo fa, attraverso una pubblica dichiarazione e reti riunite?

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