Il premier a Pechino dichiara di non aver mai affermato che avrebbe dato “istruzioni dettagliate al ministro dell’interno su come intervenire attraverso le forze dell’ordine per evitare che questo (le occupazioni) possa succedere. La colpa, come il solito, è dei giornalisti faziosi e prevenuti sull’azione del suo governo.
Sarà effetto del fuso orario? No!
E’ stanco, troppi problemi sul tavolo, dall’Alitalia alla crisi finanziaria e al Decreto Gelmini, troppi spostamenti da un fuso all’altro e l’età si fa sentire. Forse.
Io penso che il problema è un altro, riguarda il suo stato di salute e, per il delicato ruolo istituzionale che svolge, sta diventando un problema serio per gli italiani. Ma andiamo con ordine.
Il Nostro a Pechino non solo non smentisce che la colpa delle proteste di studenti, insegnanti, genitori è dell’estrema sinistra, dei centri sociali e di Veltroni che strumentalizza l’evento per attirare più gente al sua manifestazione organizzata dal PD, ma aggiunge che a protestare sono dei facinorosi, solo piccoli gruppi, come risulta dalle informazioni in suo possesso, con l’appoggio di giornali.
L’autoritarismo, i più buoni lo chiamano sbagliando decisionismo, è insito nel suo carattere. Non tollera perciò che, spontaneamente, senza che né sindacati né partiti politici guidino la protesta, un numero enorme di cittadini di provenienza politica diversa, scenda in piazza per contestare una legge ritenuta, come lo è senz’altro, sbagliata e mortificante.
La minaccia, quindi, che avrebbe fatto ricorso alla polizia per sgomberare le università occupate, è stata una minaccia reale, per di più fatta in una pubblica conferenza stampa.
Tutto ciò è molto preoccupante, e dimostra che il capo del governo disconosce che tra i suoi compiti rientra quello di unire i cittadini non di dividerli, di infondere serenità e non esasperazione: il presidente del consiglio, finite le elezioni, è il presidente di tutti gli italiani e come tale deve comportarsi. Siamo nella fase cronica, ormai, di delirio d’onnipotenza, alla quale si aggiunge la fase patologica dell’ossessione dei comunisti, dei centri sociali e della stampa.
Ormai vede congiure dappertutto: Chiunque non la pensa come lui è un nemico.
Tutto ciò, secondo il mio parere, lo rende instabile e non in grado di governare un Paese complesso come l’Italia.
Sarebbe giusta cosa destituirlo prima che combini guai irreparabili…se solo si potesse fare.
25 ottobre 2008
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