Il presidente del Senato Schifani, la seconda carica dello Stato, così commenta la puntata di Annovero: “Il servizio pubblico dovrebbe fare comunicazione nei limiti della decenza sopportabile dal Paese: temo che questo limite sia stato superato da un pò di tempo. Siamo alla palese indecenza.”
Anch’io come cittadino italiano sono indignato quanto e più del Presidente del Consiglio, ma non per Annozero e per la presenza della D’Addario, ma per lo stato in cui versa l’informazione, non solo pubblica, e per le pressioni esercitate dal potere politico.
È poco comprensibile l’assioma secondo il quale la D’Addario, essendo una escort, non può comparire in un programma televisivo, ma può partecipare alle feste in casa Berlusconi o essere candidata a Bari in una lista sponsorizzata da un ministro. Non entro in merito alla notte…non m’interessa. M’interessa, invece, che il Presidente del Consiglio, che nella sua veste istituzionale mi rappresenta, non abbia comportamenti poco decorosi e rappresenti l’Italia nel mondo più sobrio e opportuno.
“Il servizio pubblico dovrebbe fare comunicazione nei limiti della decenza”. L’uso del condizionale, “dovrebbe”, ci dice che non sempre la decenza è stata esercitata. Il presidente Schifani sicuramente si è riferito a quelle puntare di “Porta a porta” in cui il Premier a partecipato senza un credibile contraddittorio, o all’apologetico TG1, o a “La vita in Diretta”, o alle passerelle di disinformazione dei portavoce di turno che infestano i nostri tigi.
Individuare i limiti della decenza non è facile, ma potremmo nominare una commissione di garanzia apposita, composta in ragione della rappresentanza politica..o no?
In tal caso l’onorevole Cicchitto, avrebbe presentato la sua lista di prescrizione con un mandato ben preciso e non sarebbe stato accusato d’invadenza o intimidazione.
Certo, il compagno Cicchitto ha fatto carriera. Ha attraversato, passando anche dalla sinistra di Lombardi, quasi tutto l’arco costituzionale, quasi perché l’MSI non c’è più. Ha dimenticato nella sua foga, il caso dell’on. Cucciolina che, se non erro, esercitava il mestiere di pornostar…
È vero, “siamo alla palese indecenza”: ministri indagati, ministri che usano un linguaggio sprezzante e offensivo (lo stesso Berlusconi chiama i giornalisti farabutti, ma prima aveva chiamato gli italiani coglioni…), un parlamento con pregiudicati, il ricorso continuo al voto di fiducia (24 volte) che mette il bavaglio al Parlamento e mortifica la democrazia, il lodo Alfano, le leggi ad personam, gli scudi fiscali, i disastri evitabili come l’alluvione di Messina, Palermo sommersa dai rifiuti, la scuola, l’università, la ricerca, la disoccupazione…
Siamo alla palese indecenza!
On. Presidente Schifani, perché non s’interpella il popolo sovrano per la nomina dei dirigenti Rai, perché non si lascia decidere al popolo sovrano, siamo in fondo noi a pagare il canone, quali programmi televisivi promuovere e quali bocciare.
Siamo alla palese indecenza, di voler imporre un pensiero unico, un’informazione di stato.
Ma se ciò si realizzasse e poi il suo governo perdesse le elezioni, solo per miracolo, chiederebbe il presidente Schifani una svolta sulla libertà di stampa, giudicandola di parte e chiamandola indecente?
D’indecente c’è dolo da disinformazione, la mancanza d’informazione, la censura di stato. Queste cose devono indignarci!
Intanto, oggi partecipo alla manifestazione per l’informazione, sperando di trovarmi accanto tanti cittadini che hanno votato per il Pdl!
03 ottobre 2009
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