All’inizio dell’anno il costo del barile superò i cento dollari. Fu allarme: Tutte le categorie produttive si dicevano preoccupati per gli aumenti dei prezzi che avrebbero dovuto praticare dato l’aumento del costo dell’energia. Le associazioni dei consumatori chiedevano al governo un controllo più assiduo. Bersani, come il solito, s’impegnava a convocare i petrolieri in una delle settimane a venire. Si sono incontrati? E, se sì, cosa hanno deciso?
Inutile ricordare, gli automobilisti lo sanno molto bene, che gli aumenti alla pompa sono stati immediati. Come sono stati immediati quelli delle bollette.
Dopo lungo silenzio, si viene a sapere che il prezzo del barile è sceso del 10% mentre quello del gasolio e della benzina solo del 3%.
A me, cittadino consumatore, ignorante delle leggi di mercato, i conti non tornano.
Se il prezzo del barile diminuisce del 10 %, perché il gasolio e la benzina diminuiscono solo del 3%? Dove va a finire il rimanente 7%? All’erario, ai petrolieri, ai benzinai?
Magari la risposta c’è ed è anche semplice, ma perché, allora, non ce la danno, chiara e convincente, una volta per tutte?
05 febbraio 2008
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