Ma in che mondo viviamo, se basta il chiassoso sussurar di un trasformista come G. Ferrara per creare apprensione esconcerto nell'opinione pubblica che ormai vive nella precarietà delle leggi.
La sua insana e vergognosa proposta ha provocato nell’opinione pubblica prima stupore e poi indignazione, sfociata in una serie di motivate e giuste manifestazioni, che hanno messo il dito sulla piaga dei medici obiettori che sempre più spesso non permettono la corretta applicazione di una legge dello Stato che, ripetiamo, è uno stato laico. La 194 ha allontanato l’Italia del medioevo dell’aborto clandestino e ha reso la donna alla libertà di poter decidere se portare o no avanti la gravidanza con piena responsabilità. Se gli aborti in Italia sono diminuiti de 45 %, ciò è dovuto alla maturità e consapevolezza che le donne hanno acquistato grazie alla 194.
Leggi come il divorzio o l’aborto sono leggi atipiche: tutti ne possono usufruire nei limiti che la stessa legge pone, ma non obbligano alcuno. Come tali, è il caso della 194, le donne possono decidere in relazione alle loro credenze o convinzioni etiche, ma ciò non deve comportare che sia mortificato il diritto di quante per i motivi previsti dalla legge vogliano ricorrervi.
Ciò rappresenterebbe un atto coercitivo d’inaudita violenza.
Uno Stato laico e di diritto deve non solo vigilare sulla corretta applicazione della legge, ma deve preoccuparsi di fornire gli strumenti.
Non è possibile che moltissimi medici, si dice attorno al 90 %, si dichiarino obiettori, opponendosi, di fatto, all’applicazione della legge e procurando un danno alla salute della donna, che spesso viene sballottolata da un ospedale all’altro. Come dipendenti dello Stato non possono rifiutarsi di operare l’aborto terapeutico. Si dimettano e vadano a prestare la loro opera nelle cliniche private.
Ai tentativi d’ingerenza della Chiesa ormai siamo abituati, ma alle “maligne provocazioni” di un personaggio in cerca d’autore non dobbiamo abituarci perché questi “sansoni” sono capaci di fare crollare con atti inconsulti e irresponsabili grandi conquiste di civiltà.
15 febbraio 2008
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