12 novembre 2006

BEIT HANUN: ANCORA UN ERRORE…ANCORA UNA STRAGE

L’ultima strage porta il nome di Beit Hanun. Prima di questa, due donne che manifestavano (proteggevano dei miliziani, dicono gli israeliani. Ma ciò ha poca importanza…o tanta se è una giustificazione.) sono rimaste uccise, e prima ancora…l’elenco si farebbe troppo lungo.
Dal rapimento del caporale Ghilad Shalit tra i palestinesi si contano 300 morti (molti bambini) e 4.000 feriti: una reazione molto esagerata.
E’ una strage continua ed è gravissimo lo scarso interesse mostrato dalla cancellerie occidentali.
L’informazione (libera e indipendente?) non è da meno, anzi mette in evidenza le giustificazioni di Israele, ben sapendo che alla fine a forza di dirle le bugie, prima o poi, diventano mezze verità e poi verità assolute: nessuna responsabilità, ma solo casualità e ci sono pure …le scuse.
Per Olmert la strage è stata provocata, infatti, da un errore tecnico. Altre volte si è parlato di effetti collaterali, di vittime usate dai miliziani come “scudi” (oggetti di difesa che si possono abbattere4), di miliziani travestiti, di terroristi da eliminare e pazienza se molti pagano per l’unica colpa di trovarsi nei paraggi (tragici errori di armi intelligenti). Troppi errori tecnici e umani in questo impari conflitto. L’esistenza di Israele, ormai un dato di fatto incontrovertibile (tutti lo sanno, ma…), non può basarsi sul sangue, non è più ragionevole ne accettabile.
Spesso mi rivolgo le domande:
Perché le stragi provocate dai sofisticati missili israeliani sono errori tecnici giustificabili mentre i morti causati da razzi fai-da-te palestinesi sono esecrabili?
Perché gli attacchi dell’esercito d’Israele sono sacrosante reazioni a provocazioni e minacce e gli attacchi dei miliziani sono atti criminali?
Perché un soldato israeliano rapito riempie fogli di giornali e provocano sdegno e nessuno parla dei rappresentanti del governo palestinese rapiti e tenuti prigionieri nelle carceri israeliani?
Ho cercato delle risposte, ma sono diverse da quelle, ormai assimilate, di convenienza.
Penso che i due popoli, quello israeliano e quello palestinese, hanno il diritto di esistere in pace e prosperità, che i loro politici sono i veri responsabili di tali disastri che, prigionieri di vecchi schemi e di pregiudizi, non sapranno mai trovare una via d’uscita, una soluzione, dicono, conveniente.
Ma cosa c’è di più conveniente di far vivere il popolo in pace e senza il tormento della continua paura di un attentato?
La soluzione è più semplice di quanto non si creda, basta cercarla e, soprattutto, volerla.
Perché non applicare la risoluzione dell’ONU del Novembre del 1947?

P.S.: Il mio amico mi suggerisce un’ulteriore domanda: Perché chi può fare tanto (Bush), nonostante le reiterate promesse, non ha mosso un dito ma continua a giustificare le “reazione americane”?

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