Pensavo che il Vaticano cogliesse l’occasione per stare zitto e lasciasse in pace Eluana e la famiglia che ha solo bisogno di solidarietà e di rispetto per un dolore immenso che solo può comprendere chi è padre e chi è madre. La gerarchia vaticana, capitanata da Ratzinger, chiusa nei suoi ricchi palazzi e lontana dalla quotidianità e dai problemi ad essa legati, ad un certo punto, dopo aver tanto imperversato sul dramma della famiglia Englaro, dovrebbe avere il pudore e l’umiltà del silenzio.
Come si può dare dell’assassino a un padre che è stato vicino alla figlia per 17 anni? Con quale diritto e quale carisma?
Le parole a volte sono pietre, diventano macigni quando a scagliarle è un’istituzione che nel corso dei secoli si è macchiata di delitti efferati che hanno coinvolto milioni di persone innocenti e che ha stravolto il vero insegnamento del Gesù, attraverso la mistificazione delle sue stesse parole. La stessa Chiesa che nel suo catechismo ammette ancora la pena di morte, che, circondata da un lusso sfrenato, amministra un patrimonio immenso mentre milioni di bambini di fame!
“Un momento triste per coloro che hanno a cuore la tutela della persona”, sostiene un comunicato della Sir. Quale tutela della vita, se da 17 anni Eluana vegeta grazie a strumenti tecnici. Questo stato è accanimento terapeutico oltremodo lesivo della dignità della persona, specie se nessuno ha compiuto il miracolo di farle superare almeno lo stato vegetativo. Com’è un atto imperdonabile l’accanimento con cui la Chiesa si rivolge alla famiglia e a quanti si stanno prodigando per realizzare le ultime volontà della donna. Una chiesa ormai secolarizzata, più adusa all’esercizio del potere che alla salvezza delle anime, osa dichiarare, per bocca del cardinal Barragan, che “è inconcepibile uccidere una persona in questo modo”, considerando assassini i familiari di ElUana e i medici che l’assisteranno con grande sofferenza in questi ultimi giorni.
03 febbraio 2009
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1 commento:
Magnifica, onestissima considerazione della situazione caotica e priva di ideali della società odierna. Da persona della strada che vive tutti i giorni a contatto dei nostri simili, la maggior parte della gente mostra un'indifferenza agghiacciante verso i veri problemi di chi soffre. Io sono stanco di scervellarmi. A 70 anni , non mi pongo più se vince il centrosinistra o il centrodestra. Una volta era importante chiedersi se eravamo con i russi o gli americani, per la salute economica delle nostra famiglie impoverite dalla II guerra mondiale; oggi, visto che la Chiesa continua a mantenere il suo potere condizionando o violentando la coscienza dei fedeli, non permettendo loro di ragionare, ecco che io tendo ad allontanarmi dalla lotta.Qualcuno ha detto che più il popolo sfida il potente, più lo ingigantisce.....Piero Mistretta
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