Varato i Decreto anticrisi, Berlusconi, in un gioco ormai scoperto, apre all’opposizione, invitandola al dialogo, secondo me, per coinvolgerla in decisioni che non risolveranno il problema e nella speranza che ciò possa far ritornare sui suoi passi la Cgil di Epifani.
Al rifiuto, logico e consequenziale del Pd e dell’Idv, il portavoce Bonaiuti e tutti gli speaker della destra, all’unisono e a reti unificate, concetti e parole coincidenti, hanno parlato della solita opposizione che non vuole il dialogo e sa dire solo di no.
Mi chiedo quale risposta diversa possa dare l’opposizione, giacché la richiesta di dialogo è arrivata a provvedimenti presi e dopo che per settimane erano state rimandate al mittente le richieste di confronto mandate dall’opposizione?
La verità è che il governo e il suo capo non vogliono nessun confronto, nessun dialogo, vogliono che, alla presunta mano tesa, l’opposizione risponda “no” perché giornali e la TV Media-Rai diffondano il messaggio di una sinistra sfascista e inaffidabile.
La campagna elettorale infinita, insomma, continua e i cittadini, poco e male informati sul reale valore dei provvedimenti presi, si divideranno, come il solito, pro e contro Belusconi, come i tifosi nel derby cittadino.
Tra i provvedimenti presi, è interessante notare l’aumento del 100% dell’Iva alle pay-tv, dal 10 al 20%. Niente di male, se quest’intervento fosse stato fatto in tempi di vacche grasse e non oggi, perché saranno i cittadini abbonati a pagare. In questo provvedimento, inoltre, si registra un evidente motivo di conflitto d’interessi: il proprietario di Mediaset che aumenta le tasse al concorrente.
Ma siamo in Italia, un Paese pieno di liberisti e liberali…con la museruola.
30 novembre 2008
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