02 novembre 2008

LA CAI BATTE CASSA

La Cai (niente a che vedere col Centro Alpino Italiano) aspetta il 30 Novembre per decidere se continuare ad esistere o sciogliersi. E’ l’ultima fase del ricatto della cordata d’imprenditori altruisti nata, com’è noto, per salvare l’italianità dell’azienda Alitalia. Grandi eroi, che rischiano i loro sudati guadagni per la Patria!
Per altri 28 giorni terrà banco nelle reti Media-Rai e su tutti i quotidiani italiani la diatriba tra la Cai e le sigle dei sindacati autonomi dei dipendenti ex Alitalia.
Ma l’accordo siglato qualche mese addietro non doveva essere risolutivo? Qual è l’oggetto del contendere? Ufficialmente è il rinnovo del contratto, ma la ragione vera riguarda il prestito ponte di 300 milioni fatto dal governo per permettere all’Alitalia di volare fino alla soluzione del problema, salvarla o lasciarla fallire.
Infatti, il governo si è subito mosso in sede europea col commissario Tajani. Chiederà, infatti, che il debito sia considerato a carico della bad company, cioè di quella parte della compagnia che ha sul groppone tutti i debiti e che, come sappiamo, è rimasta allo Stato.
Per intenderci, la Cai, che ha acquistato la parte sana dell’Alitalia, non vuol saperne, sicuramente avrà avuto assicurazioni da Berlusconi, di accollarsi il pesante fardello del debito.
Il governo o Berlusconi (si ripete la farsa del “deus ex machina” che tutto risolve. Basta chiamarlo!) risolveranno il problema nel modo più semplice e a loro congeniale: otterranno che il debito sia considerato a carico dello Stato e, quindi, dei cittadini che vedranno salire ancor più il loro debito, neonati compresi.
- Ma come, interviene il mio amico, abbiamo preteso che una cordata tutta italiana, d’eroici imprenditori, rilevassero un’azienda divoratrice di soldi, è ora facciamo gli schizzinosi? E’ giusto che se devono iniziare un’impresa, l’azienda degli eroi sia libera da debiti!
Inutile ribattere che gli eroi hanno preso una strenna e non hanno mai rischiato, meno che meno in questa operazione, nemmeno un centesimo. Hanno sempre operato in piena sicurezza. Tanto gli italiani sono generosi e, tra l’altro, pensano che non sia giusto che il tenore di vita di questi signori sia intaccato. Anzi è giusto migliorarlo!
Rimane il contrasto con i sindacati autonomi. Solo con essi perché i confederali e l’Ugl hanno firmato velocemente. Non si dica che sarà colpa loro se la Cai non volerà. Per di più riceveranno encomi e pacche sulle spalle da ministri, sottosegretari e cordata.
Resisteranno ancora qualche settimana gli autonomi. Una volta che l’Europa farà decollare i 300 milioni verso la bad company, l’accordo si troverà e, con qualche ingegnosa trovata, noi cittadini faremo ancora i buoni samaritani.

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