La legislatura ormai si è conclusa. Le elezioni anticipate , comunque si evolva la crisi (la remota possibilità di un governo istituzionale capace di evitare una nuova legge elettorale), sono certe: bisogna stabilire solo la data. Chi ha in mano le carte è Berlusconi, Casini, Fini e Bossi non hanno voce i capitolo, e lo sanno, perché il loro futuro elettorale e politico dipende solo dal Cavaliere, tanto che già accettato, dopo mesi di polemiche, la sua leadership.
Come al solito, quindi il cavaliere non solo detterà la data, ma come arrivarci. Tutto dipenderà dalla sua ambizione, da quello che vorrà fare nel futuro: limitare la sua azione alla Presidenza del Consiglio o puntare alla Presidenza della Repubblica.
Nel primo caso andremo alle elezioni in primavera; nel secondo la data sarà spostata in avanti finché il mandato a Napolitano scadrà prima della legislatura. Il resto, in questo caso, sarà scontato: il Paese sarà in mano al centro destra per chissà quanto tempo, con buona pace degli strateghi del centro sinistra.
Solo fantasia, direte, perché è meglio battere il ferro mentre è caldo: votare al più presto e sfruttare oil vantaggio accumulato grazie al suicidio del centro sinistra.
Ma volevo parlare d’altro, delle novità della prossima campagna elettorale: Berlusconi è ringiovanito e il nipotino è in attesa di una villa; Fini, lasciatosi con la moglie, ha anch’egli un erede post- fascista, Casini ha coronato il sogno di sposarsi dopo il divorzio, Calderoni non pensa più al matrimonio celtico mentre il suo capo è ossessionato dalla secessione armata; Rutelli, convinto dalla Binetti, si avvicinerà al cardinal Ruini; D’Alema, non più distratto dai suoi viaggi all’estero, farà il tifo per l’Unipol richiamando Fassino; Veltroni, aspirante premier penserà con nostalgia alla città eterna; Pecoraro Scanio finalmente potrà organizzare le marce ecologiche; Bertinotti, sollevato dall’incarico istituzionale, potrà tornare al suo vecchio look e a dibattere con Berlusconi, riempiendo di sé lo schermo; Di liberto si preoccuperà della salma di Lenin; Di Pietro litigherà in libertà con Mastella; Boselli forse guiderà un Partito Socialista autonomo, Pannella farà qualche sciopero della fame….. E se queste non sono novità, cosa sono?
E’ dal 1994 che le stesse facce governano alternativamente l’Italia con risultati disastrosi. Eppure hanno la faccia tosta di vestirsi di “novità”! Certo potremmo non votarli, ma come fare se il cittadino è stato espropriato del voto di preferenza (su questo sono tutti d’accordo, anche Casini che fa solo vento perché sa bene che le elezioni subito non comportano la preferenza).
L’altra novità è la passerella mediatica dei capipartito e dei loro delegati. Cosa avranno da dirci che già non ci hanno detto?
Un aspetto grave della politica italiana, caso unico al mondo, è la dittatura della gerontocrazia o la gerontocrazia al potere. Per i giovani d’oggi il futuro è dietro l’angolo ma l’angolo è lontano!
29 gennaio 2008
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