Si legge ne l’”Osservatore Romano”, nell’articolo dal titolo “Attacco al Papa – Anche questo è terrorismo”: ”E’ terrorismo lanciare attacchi alla Chiesa. E’ terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell’amore, l’amore per la vita e l’amore per l’uomo. E’ vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile. Ed usando argomenti risibili, manifestando la solita sconcertante ignoranza su temi nei quali si pretende di intervenire pur facendo tutt’altro mestiere”.
Il terrorista, il facinoroso, il vile e l’ignorante è l’attore-conduttore Andrea Rivera che, durante il concerto del primo Maggio a Roma, così si è espresso: “Il Papa ha detto che non crede nell’evoluzionismo. Sono d’accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluita. Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali a Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana”.
Sono rimasto esterrefatto nel leggere il duro articolo dell’organo ufficiale del Vaticano nei confronti di Rivera che ha espresso un sentire, sicuramente non isolato nel nostro Paese.
Si nota una sottile ironia (il Papa…non crede…) ma per il resto sono solo verità talmente note al vulgus che non ci vuole la laurea in teologia per parlarne, esprimendo la propria opinione.
Trovo, semmai, fuori luogo tacciare di “sconcertante ignoranza” chi fa “tutt’altro mestiere” (come dire: il ciabattino faccia scarpe, il falegname mobili, il poeta scriva poesie, il teologo sentenzi sulla moralee sul diritto naturale…con buona pace del progresso…culturale).
Certo, esprimere opinioni su temi di così grande rilevanza, come l’evoluzionismo o il rifiuto dei funerali a Welby o la benedizione in chiesa a Pinochet e Franco (quanti morti in due?), usando parole “risibili, o meglio non usando argomentazioni filosofico-astruse (!?) alle quali molti soloni ci hanno abituato, è una grave colpa: rende più immediati e comprensibili i concetti espressi.
Si afferma che “è vile lanciare sassi”. Davanti a più di 400 mila presenze ? Non mi sembra il caso. Forse per la par condicio occorreva sul palco la presenza di un alto prelato…ma si può rimediare.
Chi tira il sasso è il Vaticano che prima fa scrivere un articolo di fuoco e poi frena col portavoce papale padre Lombardo: “E’ bene che tutti si diano da fare per disinnescare le tensioni…”
Se le parole di Rivera sono terrorismo, cosa dire del citato articolo,un po’ forte nella terminologia?
Tra l’altro non risulta che le parole di Rivera abbiano provocato assalti a chiese e monasteri o aggressioni a sacerdoti. Tutto si è svolto con grande civiltà, segno di maturità della piazza e la certezza che i cittadini italiani sono più avanti di quanto si vuol far credere.
Il fatto è che il Vaticano non ammette d’essere contestato in quanto portatore di verità assolute. Non è abituato a rispondere a dubbi e risolvere contraddizioni: “…vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare” (Inferno, canto III).
Perché sono stati rifiutati i funerali a Webly (e l’amore e la misericordia “per l’uomo?)?
Perché Franco e Pinochet sono stati concessi solenni funerali?
Perché De Pedis, componente della banda della Magliana è sepolto in una cripta della basilica di Sant’Apollinare a Roma?
Sono queste domande semplici, le stesse poste da Rivera, cui la Chiesa deve risposte altrettanto semplici.
Come al solito, il ruolo più meschino è stato sostenuto dai nostri politici e sindacalisti che si sono subito prostrati, balbettando e contribuendo ad alimentare il fuoco delle contrapposizioni, dimenticando che il nostro è uno Stato laico dove la Chiesa rappresenta una voce, anche autorevole e degna di essere ascoltata.
04 maggio 2007
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