24 maggio 2007

IL PIANO PER LA SICUREZZA DEL PREFETTO SERRA

E’ partito il piano per la sicurezza che riguarda le città Roma, Milano e Napoli. Ma non sono le uniche grandi città a lamentare problemi di ordine pubblico. Genova, Palermo, Brescia, Torino, Bari…non sono delle oasi di pace e presentano problemi identici e anche più gravi.
L’invio di forze dell’ordine (a Milano arriveranno 100 poliziotti, 130 carabinieri e 95 finanzieri) rappresenta solo l’”immagine”, un deterrente, ma nulla di più.
Necessitano, infatti, altri interventi meno visibili e propagandistici ma più determinanti che devono risolvere problemi che vanno dalla mancanza di lavoro all’offerta di servizi e aiuti alle famiglie indigenti e degradate, dalla mancanze di case alla efficienza della giustizia.
Il Prefetto di Roma, Achille Serra, punta a risolvere il problema dei 15.000 nomadi presenti in città.
Il piano prevede per 5.000 una sistemazione in 4 “villaggi della solidarietà”, che saranno costruiti da qui a un anno e sorvegliate da una task force del Viminale; mentre i restanti 10.000 dovranno lasciare la città e “fare i nomadi”. Al prefetto non interessa dove andranno…altri risolveranno il problema. Il solito scaricabarile.
D’altro canto, se non ci sono, non li vediamo e il problema è risolto.
Sono rimasto colpito da alcuni dichiarazioni del Prefetto che rappresentano il sintomo e la diagnosi di un malessere, ma che non contengono la terapia per vincere la malattia, che verrà solo tamponata.
Dice : “Visito personalmente i campi nomadi e vedo alla 10 del mattino i bambini sporchi, giocare a pallone. I ragazzini accampati sulle sponde dei fiumi dormono sullo sterco. Le donne non ci sono perché forse sono sulla metro a scippare borsette; gli uomini dormono perché forse hanno lavorato di notte svaligiando appartamenti. Senza generalizzare, s’intende”.
Ma se le autorità conoscono in maniera così chiara le attività dei nomadi come mai ad oggi non hanno trovato la giusta soluzione? E’ paradossale!
Poi arriva la proposta per gli altri 10.000: “Contemporaneamente…partirà la lotta ai campi abusivi. I 150 uomini del ministero pattuglieranno le rive del Tevere e dell’Aniene in modo sistematico, invitando i nomadi (in fondo, se sono nomadi, non possono avere fissa dimora…) ad andarsene. Se poi questi dovessero tornare gli agenti li farebbero allontanare di nuovo e così via fino a quando non capiranno che se ne devono andare altrove.”
Tutto si svolgerà, naturalmente, attraverso un dialogo leale e corretto, improntato al massimo rispetto reciproco e nella certezza che ….altrove avranno più fortuna. Altrove è il nostro vicino che li farà allontanare di nuovo e così faranno gli altri vicini e…il problema è risolto.
Un grazie al Prefetto è d’obbligo.

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