Ora abbiamo, finalmente, il primo Decreto Legge interpretativo condiviso, scritto e approvato dal Consiglio dei ministri e sottoscritto dal Presidente della Repubblica: un atto dovuto viste le strette e continue consultazioni tra Palazzo Chigi e il Quirinale.
A questo decreto ne seguiranno altri, per interpretare correttamente le leggi che cittadini e magistratura finora hanno disatteso o misconosciuto nella loro sostanza ideale, anche se non scritta.
Grazie, signor Presidente della Repubblica Interpretativa per aver firmato (ma come poteva non farlo!) il decreto salvavita. Grazie per avere dato un vero esempio di collaborazione tra le istituzioni. Grazie per tutti i suoi consigli e i suoi interventi nell’agone politico che molto spesso sono stati fraintesi. Grazie, signor Presidente, perché, nel suo ruolo di super partes e di rappresentanza di tutti gli Italiani, quasi giornalmente ci indica la strada da seguire.
Da un sottobosco (o bosco?) politico litigioso, fatto di comunisti e sfascisti, è emerso chiaramente chi vuole bene veramente l’Italia, l’Italia delle regole da interpretare dopo averle scritte e averle per anni rispettate, l’Italia del fare ma anche del disfare, l’Italia dei tanti scudi non solo fiscali, l’Italia del dissesto idrogeologico e del ponte di Messina, l’Italia delle toghe rosse e della Corte Costituzionale che in un delirio di onnipotenza sentenzia sul lodo Alfano senza considerare l’esigente di governo del Presidente del Consiglio, l’Italia delle morti bianche causate dalle distrazioni dei lavoratori, l’Italia, l’Italia dei processi infiniti e dalle prescrizioni brevi, l’Italia delle assoluzioni scambiate per prescrizioni, l’Italia della par condicio subita, ancora oggi, dal partito di maggioranza relativa che avrebbe senz’altro diritto a uno spazio proporzionale ai voti presi, l’Italia delle tangenti scambiate per tangenziali, l’Italia senza disoccupati e con la cassa integrazione ai minimi storici, l’Italia, l’Italia dei “coglioni” e dei “fannulloni”.
Viva l’Italia! Viva l’Italia! Viva l’Italia!
Non voglio parlare dei contenuti del Decreto condiviso dai “2 Presidenti 2“. Voglio dire, innanzitutto, che non spetta al potere esecutivo dare la giusta interpretazione delle leggi dopo anni di univoca interpretazione e per di più in un’occasione che dimostra la partigianeria dell’Esecutivo (ripescaggio di liste e candidati del Pdl).
La firma del Decreto ha “decretato”, con un atto bilaterale e senza il concorso dell’opposizione (meno male), che pur rappresenta una parte consistente del Paese, la fine dello Stato di Diritto.
Le tante picconate, magistratura, informazione, diritti costituzionali non riconosciuti, intercettazioni da eliminare, leggi ad personam…, sono stati interventi soft per nascondere il regime che oggi viene fuori.
Gli inciuci dentro e fuori dei palazzi delle istituzioni, come i continui ricatti, hanno sicuramente avuto un peso determinante, hanno tracciato la via.
Siamo caduti in un pantano che ancora non si è trasformato in sabbie mobili, ma, attenti, basta una semplice pioggia….
È giunto il momento che l’opposizione unita faccia sentire con forza tutto il suo dissenso, con tutti gli strumenti che la democrazia legittimamente e mette loro a disposizione per salvare le istituzioni dal degrado in cui stanno precipitando. Devono farlo per dare un futuro di speranza ai nostri figli.
06 marzo 2010
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