Tra dieci giorni gli Italiani si recheranno alle urne e sceglieranno il nuovo parlamento e, possibilmente, chi ci governerà. E’certo che ci sarà un nuovo parlamento, un po’ meno un nuovo governo. Grazie alla legge porcellum, infatti, è possibile un pareggio: la camera al Pdl e i suoi alleati, il senato al Pd e i suoi alleati.
A mio parere il pareggio sarebbe un risultato equo e grave: equo, in quanto nessuno dei due schieramenti che si fronteggiano per guidare il Paese godrebbe dell’approvazione degli Italiani, grave, perché, nonostante la campagna mediatica (TV e Stampa) che ha oscurato le altre forze politiche, in ciò Pdl e Pd si equivalgono, abbiamo avuto, ancora una volta, la dimostrazione che la “casta”, almeno la parte più corposa di essa, non ammette contrapposizione, mortificando il dibattito e la democrazia. Per la verità anche l’informazione continua a fare la sua parte di fiancheggiamento.
Il risultato è una democrazia drogata, una falsa democrazia, i cui pilastri, la politica e l’informazione, sembrano essersi alleati, mentre i cittadini, non sono considerati soltanto sudditi, ma, come ebbe a dire Berlusconi nella precedente campagna elettorale, “coglioni”.
Non parliamo, per carità di patria, delle altre istituzioni come l’imprenditoria e il sindacalismo.
Per questi la società non cammina. Vivono in una torre d’avorio, lontani dall’Europa e dal resto del mondo…che corre. I primi aspettano gli aiuti di stato, i secondi, aggrappati ai loro privilegi e interessi, non difendono più né i salari né la dignità dei lavoratori. Questa è un’altra storia!
La speranza è, dunque, che, toccato il fondo, questi sciacalli famelici si ridimensionino, dandoci almeno una legge elettorale più decente, che restituisca al popolo la “sovranità”, permettendogli di scegliere non solo il partito ma anche il parlamentare.
Il pareggio avvierebbe un processo catartico di portata eccezionale, al quale né la politica, né l’informazione potrebbero sottrarsi.
Certo, con una simile classe politica, c’è poco da sperare.
Al di là del voto utile, o del voto disgiunto, o dell’astensione, credo sia importante andare a votare, anche scheda bianca. Questo rappresenta più che l’astensionismo il vero segnale da dare a una classe politica imbelle e mediocre che sta conducendo il Paese al disastro.
01 aprile 2008
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