Gli avvocati protestano contro il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni e si asterranno dal lavoro, ovvero sciopereranno, per 12 giorni a partire dal 10 Luglio (non ci dicono se sono conteggiati i sabati e le domeniche).
L’astensione dal lavoro è prevista dalla Costituzione e a questa forma di lotta ricorrono i lavoratori, avverso al loro datore di lavoro, per difendere diritti lesi o chiedere il rispetto del contratto o il congruo rinnovo dello stesso già scaduto.
Ma la protesta degli avvocati, pur legittima , contro chi è diretta? Quale ne è l’oggetto?
Il governo, verso cui, mi sembra, protestino, non è il loro datore di lavoro che, se non erro, è dato dall’insieme composito di cittadini che hanno da risolvere un contenzioso. Sono loro che subiscono un danno, innanzitutto morale, in quanto vedranno ritardare l’iter del procedimento processuale e aumentare le spese. Insomma, è sempre il povero diavolo a pagare vedendo, per di più, umiliati i propri diritti proprio da chi paga perché li difenda.
Allora, bisogna chiamare la “protesta” col giusto nome, una “pressione” che l’”Ordine” intende esercitare sul governo per indurlo a ritirare la parte del Decreto che li riguarda.
Potrebbero praticare la pressione in modo diverso, continuando ad esercitare la funzioni per cui vengono pagati da una parte che, non dimentichiamolo, è “terza”: autosospendendosi da pagamento delle tasse per i giorni di protesta (in questo caso 12 su 365), non fumando e non acquistando benzina e alcolici (danneggiando così l’erario), recandosi in Tribunale con la barba e i capelli incolti o…difendendo gratuitamente i poveri…
Ma lasciando in pace i cittadini- clienti, compiendo il proprio dovere di professionisti!
Ma perché gli avvocati protestano avverso al decreto Bersani? Perché si abbarbicano tanto alla tariffa minima (ma minima quanto?)? Perché non vogliono creare all’interno delle professioni una vera e libera concorrenza che farebbe piazza pulita di colleghi ciarlatani, impreparati e deontologicamente non corretti?
La risposta immediata è una sola: non vogliono perdere privilegi, si badi bene in una società liberale e liberista, che lucrano sui loro colleghi più giovani (usati nel praticantato) e sulle disgrazie dei comuni mortali.
Certo 12 giorni continui di astensione dal lavoro nessun lavoratore., dal metalmeccanico al dirigente, può permetterselo, ma non gli avvocati… loro recupereranno. Guadagneranno così bene (tanto?) che possono permettersi, oltre alle ferie, un diritto in quanto lavoratori, 12 e più giorni di sciopero. Non bisogna pensar male, ma, permettetemi, gatta ci cova!
Borsetto 11,07,06
11 luglio 2006
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